autori | popolari | Ultime | temi
Non aveva senso abbandonarmi di nuovo all'ansia, indugiare ancora nel terrore. La strada era segnata. Dovevo soltanto seguirla.
Non basta un taglio in coppa per fare di un chiodo una vite. Non basta scrivere bene per essere scrittore.
Non c'era motivo di avere paura. Sentivo che al mondo non era rimasto niente da temere, non fisicalmente almeno. Uno dei vantaggi, quando si perde tutto.
Non cerco mai di migliorarmi o di imparare qualcosa, rimango esattamente come sono. Non sono uno che impara, sono uno che evita. Non ho voglia di imparare, mi sento perfettamente normale nel mio mondo pazzo; non voglio diventare come gli altri.
Non desideravo altro che morire. Non essere mai nata. La mia intera esistenza svaniva di fronte a quel dolore. Non valeva la pena sopravvivere a un altro battito del cuore. Fatemi morire, fatemi morire, fatemi morire. E, per un intervallo infinito, non ci fu nient'altro. Solo la tortura incandescente e le mie grida mute che imploravano l'arrivo della morte. Nient'altro, neanche il tempo. Al suo posto l'infinito momento di dolore.
Non desideravo altro che restare con il mio eterno salvatore.
Non era lo spino che si curvava verso i caprifogli, ma i caprifogli che abbracciavano lo spino. Nessuna concessione reciproca: l'una non cedeva mai, e gli altri si piegavano sempre.
Non esistono argomenti noiosi. Solo scrittori noiosi.
Non ho tempo di leggere testi palesemente barocchi. Lo psichiatra ha bisogno dello psichiatra.
Non leggere mai un libro che abbia meno di un anno.
Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.
Non mi concedevo mai di pensare a lui. In questo cercavo di essere molto rigida. Ovviamente, ogni tanto cedevo; infondo ero un essere umano. Ma pian piano ci avevo fatto il callo, tanto da riuscire a evitare il dolore per giorni interi. Il prezzo da pagare era un interminabile annebbiamento. Tra il dolore e il nulla, avevo scelto il nulla.
Non prendere l'aereo ma compra un libro per visitare un paese straniero.
Non sempre la critica favorisce i libri migliori, ma tali libri favoriscono sempre la critica.
Non si apprende niente di quanto ti viene raccontato, devi scoprirlo da solo.
Non si illudeva che i fiori bastassero a risolvere le cose tra di loro, ma non sapeva cos'altro fare.
Non uno: un milione. Non di corda, ma d'acciaio. Un milione di cavi d'acciaio che mi legavano ad una cosa sola; al centro dell'universo. Finalmente capii che l'universo ruotava intorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell'universo, che adesso mi era chiara.
O inventare nuovi usi per le parole, usi talvolta assurdi, per aiutare ad allentare la stretta delle forme abituali del linguaggio.
Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa.
Oggi, per la seconda volta, sono entrata in bici nel cimitero. Era quasi buoio. Quell'ulomo, Charlie, non c'era. Ho percorso i vialetti tortuosi. Chiaro di luna e lapidi. Ho avuto una visione. Ero nel cimitero del mio passato. Sotto ogni lapide giaceva un ricordo, un giorno scomparso. Qui giace il giorno del Deserto Incantato. Qui giace il giorno che Seguimmo La Signora Al Centro Commerciale e C'inventammo La storia Della Sua Vita. Qui giace il giorno che Ci Toccammo I Mignoli Per La Prima Volta, Il Segnale Segreto D'amore Di Stargirl E Leo. Ogni notte giaccio in un cimitero di ricordi. Il chiaro di luna mi tesse attorno un sudario.
Ogni incidente, ogni gioia e ogni sofferenza sono un'iniziazione, anche la lettura di un buon libro o un paesaggio stupendo.
Ogni libro che brucia illumina il mondo.
Ogni libro ha per collaboratore il suo lettore.
Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un'anima, l'anima di chi l'ha scritto e di coloro che l'hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso. Ogni volta che un libro cambia proprietaripo, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza.
Pe-so-in-a-van-ti.