Collezione personale di marika

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Si sfilacciano i ricordi
in dolci trame di lana
di occhi
di respiri sommersi.
Agili scorrono le dita
su tasti di grano
stagioni fatte di giorni
impazienti
come una fuga di Bach.
Rimane il sorriso
solo il sorriso
nell'anima
nella fotografia.

Dario Trentini

Ferma.
In attesa.
Solo un brandello
rimane
dell'oggi.
Fremiti di carne.
Rossa. Profonda.

Daniela Manzini Kuschnig

In Amore tutto ciò che doni ti verrà richiesto nuovamente!

Marco Colla

Il bello dell'arte è sempre vero, ma il vero non è sempre bello.

Ernst Rietschel

Il proverbio è come un sacco di carbone: nero di fuori, più nero di dentro.

Anonimo

Noi che finalmente stavamo insieme, noi che abbiamo lottato contro tutto e tutti, noi che ci siamo sempre dato tutto l'amore che c'era nel nostro cuore, noi due siamo stati divisi da una cosa più grande di tutto: la morte! Amore mio sono passati solo 4 mesi e non ce la faccio più senza di te! Nessuno è come te, vivrai per sempre in me...

Jessica Campoli

Giace il cavallo al suo signore appresso,
giace il compagno appo il compagno estinto,
giace il nemico appo il nemico, e spesso
su'l morto il vivo, il vincitor sul vinto.
Non v'è silenzio e non v'è grido espresso,
ma odi un so che roco e indistinto:
fremiti di furor, mormori d'ira,
gemiti di chi langue e di chi spira.

Torquato Tasso

Ombre nella notte che si aggirano per via,
sempre in cerca di piacere.
Quanta vita che si butta via,
per quella voglia pazza di follia,
la ricerca forsennata di godere,
anche quando sai che più non ce la fai.
Sei distrutto, ma ormai devi ostentare,
quella falsa sicurezza che non c'è.
Cerca di pensare al poi,
al futuro che non hai
se continui ancora a perderti,
nella notte sai non c'è,
quella luce, vera, che t'illumina,
nonostante quei lampioni, dove tu ti appoggerai,
per non far scoprire mai
che sai anche piangere.
Lascia stare questa strada
e ritrova la ragione,
vedrai il buio più paura non farà.

Anna De Santis

Te tua delectant, me mea.
Le tue cose dilettano te, le mie me.

Anonimo

Se scagli una pietra ad un cane,
che tu lo colpisca o no,
questo fugge via spaventato,
ma una volta al riparo,
volge il capo a nuovi bisogni.
Poi ti scagliano una pietra,
e che ti abbiano colpito o no,
anche tu sei fuggito spaventato,
ma una volta al riparo,
hai cominciato a chiederti perché.
Dopo, sei andato a cercare un altro cane!

Francesco Magliarditi

Seduta alla mia scrivania, nel silenzio goffo della mia stanza, con i rumori di una casa abitata, me ne sto a scrivere di chissà quale viaggio mentale. A 18 anni la vita inizia a diventare una salita piena di gradini sempre più alti... senti il peso di quello che ti succede intorno e non sempre è facile scrollarseli di dosso... ho sentito tanti dire che la vita è una cosa meravigliosa... forse nei momenti più dolorosi ce ne scordiamo... è facile perdere fiducia in quello che si fa, soprattutto quando l'unica cosa che senti che sia il motivo per cui vale la pena di non arrendersi, è irragiungibile, fuori dalla tua vita... non so cosa spinga l'essere umano ad andare oltre questo mondo superficiale, tanto che a volte la voglia di gridare per ribellarsi a questo eterno disfattismo, è cosi grande da annullarsi in un silenzio quasi frastornante... in poche parole... mai perdere la fiducia... perché senza di quella i sogni non potrebbero esistere... e senza sogni la vita non ha senso...

Anonimo

Da quando ti ho incontrato, il mio cuore non è più nel mio petto. E tu sai dov'è... non lo vedi? È accanto a te e ti sta abbracciando come vorrei fare io...

Laura Pozzi

In timb d carestei ogni bouc ie gallerei.
Tempo di carestia ogni buco è galleria.

Anonimo

Tu sali e baci, o dea, co'l roseo fiato le nubi,
baci dè marmorei templi le fosche cime.

Ti sente e con gelido fremito destasi il bosco,
spiccasi il falco a volo su con rapace gioia;

mentre ne l'umida foglia pispigliano garruli i nidi,
e grigio urla il gabbiano su 'l vïolaceo mare.

Primi nel pian faticoso di te s'allegrano i fiumi
tremuli luccicando tra 'l mormorar dè pioppi:

corre da i paschi baldo vèr'l'alte fluenti il poledro
sauro, dritto il chiomante capo, nitrendo à venti:

vigile da i tuguri risponde la forza de i cani
e di gagliardi mugghi tutta la valle suona.

Ma l'uom che tu svegli a oprar consumando la vita,
te giovinetta antica, te giovinetta eterna

ancor pensoso ammira, come già t'adoravan su 'l monte
ritti fra i bianchi armenti i nobili Aria padri.

Ancor sovra l'ali del fresco mattino rivola
l'inno che a te su l'aste disser poggiati i padri.

Pastorella del cielo, tu, frante a la suora gelosa
le stalle, riadduci le rosse vacche in cielo.

Guidi le rosse vacche, guidi tu il candido armento
e le bionde cavalle care a i fratelli Asvini.

Come giovine donna che va da i lavacri a lo sposo
riflettendo ne gli occhi il desïato amore,

tu sorridendo lasci caderti i veli leggiadri
e le virginee forme scuopri serena a i cieli.

Affocata le guance, ansante dal candido petto,
corri al sovran de i mondi, al bel fiammante Suria,

e il giungi, e in arco distendi le rosee braccia al gagliardo
collo; ma tosto fuggi di quel tremendo i rai.

Allora gli Asvini gemelli, cavalieri del cielo,
rosea tremante accolgon te nel bel carro d'oro;

e volgi verso dove, misurato il cammino di gloria,
stanco ti cerchi il nume ne i mister de la sera.

Deh propizia trasvola - così t'invocavano i padri -
nel rosseggiante carro sopra le nostre case.

Arriva da le plaghe d'orïente con la fortuna,
con le fiorenti biade, con lo spumante latte;

ed in mezzo à vitelli danzando con floride chiome
molta prole t'adori, pastorella del cielo.

Così cantavano gli Aria. Ma piacqueti meglio l'Imetto
fresco di vénti rivi, che al ciel di timi odora:

piacquerti su l'Imetto i lesti cacciatori mortali
prementi le rugiade co 'l coturnato piede.

Inchinaronsi i cieli, un dolce chiarore vermiglio
ombrò la selva e il colle, quando scendesti, o dea.

Non tu scendesti, o dea: ma Cefalo attratto al tuo bacio
salia per l'aure lieve, bello come un bel Dio.

Su gli amorosi venti salia, tra soavi fragranze,
tra le nozze de i fiori, tra gl'imenei dè rivi.

La chioma d'oro lenta irriga il collo, a l'omero bianco
con un cinto vermiglio sta la faretra d'oro.

Cadde l'arco su l'erbe; e Lèlapo immobil con erto
il fido arguto muso mira salire il sire.

Oh baci d'una dea fragranti tra la rugiada!
Oh ambrosia de l'amore nel giovinetto mondo!

Ami tu anche, o dea? Ma il nostro genere è stanco;
mesto il tuo viso, o bella, su le cittadi appare.

Languon fiocchi i fanali; rincase, e né meno ti guarda,
una pallida torma che si credé gioire.

Sbatte l'operaio rabbioso le stridule imposte,
e maledice al giorno che rimena il servaggio.

Solo un amante forse che placida al sonno commise
la dolce donna, caldo dè baci suoi le vene,

alacre affronta e lieto l'aure tue gelide e il viso:
- Portami -, dice, - Aurora, su 'l tuo corsier di fiamma!

Ne i campi de le stelle mi porta, ond'io vegga la terra
tutta risorridente nel roseo lume tuo,

e vegga la mia donna davanti al sole che leva
sparsa le nere trecce giù pe 'l rorido seno.

Giosuè Carducci

La vita è come il sole.
Il sole spunta timido all'orizzonte, d'apprima è piccolino, poi con il crescere delle ore si sviluppa, si rinforza... ma dopo, pian piano, regredisce fino a scomparire dolcemente dietro l'orizzonte...

Anonimo

Amo la vita.
Amo la vita quando mi sveglio riposato,
amo la vita quando mi sveglio stanco, ma a svegliarmi è mio figlio,
amo la vita quando un amico mi offre un bicchier di vino,
amo la vita quando una persona anziana mi insegna qualcosa,
amo la vita quando mia madre mi chiede ancora un "bacino",
amo la vita quando uno sconosciuto mi tende la mano,
amo la vita quando i miei complimenti sono apprezzati davvero,
amo la vita quando un'amica mi chiede consiglio,
amo la vita mentre la vivo,
amo la vita quando mi accorgo che non stò solo esistendo.
Amo la vita,
e cercherò di non scordarlo mai.

Filippo Binella

Nei gravi periodi di crisi si diffonde sempre negli strati più deboli della società una nuova coscienza, ed è una coscienza affamata, soprattutto di giustizia.

Carl William Brown

Venne con presagio.
Un'incognita certezza interpretata da un mediocre teatro.
Fu sentimento mio,
fu sentimento tuo,
fu sentimento altrui.
Bruciato.
Scorza dipinta d'esperienza e consumata dal pennello
rinasce la mia parola
e diventa buccia d'emozione con anima di piombo.

Filippo Binella

Femina risulana, o est macca o est vana.
Donna che ride sempre, o è pazza, o è vanitosa.

Anonimo

L'uomo sbaglia finché si sforza.

Johann Wolfgang Goethe

Se sai che t'amo

Se sai che t'amo, ascolta:
dissolvi i tuoi timori
il tuo sogno non sfiorire
sbalza oltre la foschia
e al limine esteso
il tuo sguardo ancora mi ritrovi.
Son qui che ti aspetto
mentre la sabbia scivola
nella clessidra e il tempo
della nostra vita si consuma|
Fa presto! Ritorna!
Riportami i tuoi baci
ancora le dita della tua mano
si intreccino alle mie
le labbra tue dolci incontri
come la prima volta, vieni
libera il mio pensiero
dal labirinto senza uscite
se intrappolato vaga
tra le stanze della tua assenza.
Cedi a questa dolcezza
che ti insidia, placa l'arsura
del cuore smarrito tra le dune
in cui il tuo editto l'ha confinato
abbandoni poi il mio sudario
intriso di nostalgia e di malinconia.
Vieni: è certezza quest'amore
che dentro tuona lampeggia
e dà acqua alla tua rosa in agonia
sradicami dal ceppo a cui la catena
della tua indifferenza mi imprigiona.
Dai piglio a quest'affetto
che si accende nel mio petto
se vicina ti penso e un'onda
di tenerezza segreta ti raggiunge
sotto l'arco di chiarore che ti illumina come un sole
continuiamo a vivere in uno scambio
di sogni e mescoliamo le nostre vite.
Dubbiosa, che possiamo perdere
se null'altro di tangibile s'afferra
dal vorticoso vuoto dei giorni?
Sbalza, sbalza oltre le rovine
datti ali immortali
e spirito ritrovami
afferrami e portami con te
in alto oltre le miserie della vita
ove solo soffi d'amore spirano.
È sulle scale dell'essere
che sfinito t'aspetto
come respiro che ritorni!
Vuoi che io qui muoia
o mi rialzi pieno di vita
e aumentato di amore
ti dia ancora il braccio
e risalga verso la luce?
Resterò su questa scala
a filtrare dal silenzio
il rumore dei tuoi passi
a sillabare domani le tre sillabe
del tuo nome per ridarti un volto.
Se sai che t'amo, ritorna
varca il confine e abbracciami
prima che su quelle scale io muoia.

Angelo Michele Cozza

Calligrafia tremante
su un foglio di carta
ingiallito dal tempo.
Trascuro ciò che penso,
mi limito solo a ciò
che provo e sento.
Non esiste la ragione.
Sei solo perso
nella conscienza
di voler buttare fuori
tutto lo sporco che
hai ingoiato in questi
anni di silenzio.
Di dare parola ai
tuoi veri sentimenti,
per rimpiazzare i falsi
di cui ti sei fatto scudo.
Di mostrarti per quello
che sei, sapendo di
non saperlo comunque
spiegare a parole.
Non ti chiedi cosa stai scrivendo
né ti curi di ciò che gli altri
penseranno di te mentre lo fai.
Non ci sono limiti a ciò che provi.
Non ti curi di come scrivi.
Basta che la penna
voli tremante su
un foglio di carta
ingiallito dal tempo.

Lorenzo Bosco

Non sembra nemmeno la stessa sabbia. L'inverno ti ha reso cupo e silenzioso, ma quasi non si avverte nel tuo infinito accarrezzare, questa tua immutata grandezza. Ti avvicini, ti allontani, senza paura e senza rimpianto.

Si, l'inverno m'incupisce, ma guarda, guarda l'orizzonte, laggiù in qualche luogo il sole bacia ancora la mia morbida pelle, vivo di questo. Non c'è inverno così lungo, o notte così lunga da lasciarmi senza vita.

Come vorrei... rubarti la grandezza, come vorrei rubare la tua forza, raccogliere l'immenso tuo destino e farne arma in questa vita con così poco sole.

È forse questa l'ardita presunzione? Piccolo uomo, cammini al mio cospetto, vieni da lontano, cosa cerchi? Rubare ciò che mi appartiene non è ambizione sana. Guardami, guardami uomo che cammina, credi forse che il tuo dolore possa turbare anche solo uno di questi miei sospiri? La vita, la poesia, l'amore... ti hanno forse tolto la ragione?

La ragione? Quale ragione? Forse quella che fa di un uomo un uomo finto? No, ti sbagli grande mare, la mia ragione è vita grande almeno quanto la tua forza in una notte di tempesta. Tu sei mare e sopravvivi in questo mondo, il dolore non ti coglie, il sangue ...[segue »]

Poexes (Sargenti Andrea)

Amore mio... ti ripenso. Come ti penso? Dolcemente... sei tanto buono con me! Ti amo.

Anonimo

La fisica è un insieme di esperienze, sistemate per ordine economico.

Ernst Mach
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