Collezione personale di marika

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Quando si vuole che resti alcunché celato,
poiché la verità' è di rado amica delle folle,
gli uomini scrivono favole, come il vecchio Esopo,
scherzando su ciò che nessuno oserebbe nominare.
E ciò fanno per necessità o accadrebbe, altrimenti,
che, non piacendo, non sarebbero affatto ascoltati.

Quando la furiosa Follia s'affanna ogni giorno
a metter confusione in tutto quel che abbiamo,
quando l'Ignavia zelante chiede che la Libertà sia morta
e la Paura, con lei, sovrasta la tomba dell'Onore -
anche nell'ora certa prima della caduta,
se non si è piacenti, non si è affatto ascoltati.

Tutti debbono piacere, benché alcuni non per bisogno,
tutti debbono penare, benché alcuni non per guadagno,
ma perché quelli che prendono piacere si preoccupino
che la pena presente li sottragga al dolore futuro.
Così alcuni hanno penato, ma fu scarsa la ricompensa,
poiché, pur piacendo, non furono affatto ascoltati.

Questo fu il sigillo che serrò le nostre labbra,
questo il giogo cui siamo sottoposti,
negando a noi stessi ogni piacevole compagnia
confacente al tempo e alla nostra generazione.
I piaceri non perseguiti diventano rimpianti,
e quanto ai dolori - non si è affatto ascoltati.

Quale uomo ode altro che il brontolio dei cannoni?
Quale uomo si cura d'altro che di quel che porta l'attimo?
Quando la vita di un uomo supera ogni vita immaginata,
chi mai troverà piacere nell'immaginare?
Così è accaduto come proprio doveva accadere,
e noi non siamo, né fummo, affatto ascoltati.

Rudyard Kipling

Qualcosa rimane tra le pagine del libro scritto insieme, il frammento di una poesia che segna il giorno del nostro giorno, una figura sbiadita dal tempo volato via insieme a te; e ti vedo sorridere dentro il tuo cappotto blu in quel grigio mattino d'inverno dove il sole aveva lasciato il posto alle nuvole che erano rade dentro te... un passaggio obbligato dopo quel ti amo gridato col cuore aperto ad un nuovo amore con me...
L'infinito silenzio ascoltato col cuore di chi ama e non sa arrendersi, il silenzio assoluto che rimbomba negli anfratti dell'anima resa spigolosa dal dire e dal fare del male ricevuto, ma netta e pulita di fronte ad un amore puro come il germoglio di rosa che avremmo dovuto cogliere insieme...
E scrivo nel diario della mia mente i momenti incisi nelle cellule di noi, nel corpo non avuto, nelle mani strette per un solo istante, sfiorate, rubate e poi lasciate andare via come acqua tra le mani che il vento dei ricordi asciugherà nelle distese del mio cuore...
Riempio di gocce di chimera l'ampolla che tiene in vita il mio cuore, respiro aria vuota di ossigeno che manca senza te, cammino sull'orlo del baratro ...[segue »]

Anna D'Urso

La poesia è un linguaggio del cuore che sposta i sentimenti propri verso l'orizzonte appartenente alla nostra fantasia e ai nostri sogni.

Orazio Maugeri

Il tuo profumo mi porta lontano
dove non riesco ad arrivare,
dove per colpa di un desiderio invano
ti sei rifugiato per poter ancora sognare.
Non tenermi così distante,
il mio cuore è afflitto da un sol pensiero
Te amore mio,
che ogni volta vai via
dopo un solo giorno intero.
Indosso il tuo regalo
che mi riporta al tuo sogno,
tremo per la paura
che tutto possa finire,
per la delusione di non poterci più riuscire
e di dover fuggire
lì dove c è ancora una speranza,
che mi riporta a noi
soli seduti in una stanza.

Anonimo

Aspettarti è l'unica illusione che diventa speranza quando mi domando il motivo per andare avanti.

Anonimo

L'effetto desiderato.

Veet

Il meglio di un uomo.

Gillette

L'uomo sfida la storia e la natura con incosciente presunzione.

Dacia Maraini

Apro il cassetto dei ricordi nel mio cuore,
pensieri indelebili mi invadono di te...
forme lineari di un lontano e ricordato amore,
delicato primo amore, mai scelto... per caso trovato.
Primo bacio, labbra su labbra, sconosciute nuove sensazioni
indimenticabile attimo che precede il sentirsi vivo.
Sotto a quel portone di notte trasformato in infinito
sussurrato e imbarazzato"Ti Amo" ad occhi
a lungo cercati. Ricordo cullato tra le braccia
del tempo passato. Ricordo del primo amore
chiuso in una bottiglia che ora naviga tra le onde
del mio cuore... sempre in superfice... senza sponde
ne confini... libero ricordo di un passato eco di puro
amore.
Apro ancora oggi questo cassetto di ricordi nel mio cuore
per poter dare nuovamente l'amore di un perso passato
e ritrovare nuovamente un primo amore... in un ritrovato
futuro...

Boypoe (Carlo Schiavini)

Improvviso il mille novecento
cinquanta due passa sull'Italia:
solo il popolo ne ha un sentimento
vero: mai tolto al tempo, non l'abbaglia
la modernità, benché sempre il più
moderno sia esso, il popolo, spanto
in borghi, in rioni, con gioventù
sempre nuove - nuove al vecchio canto -
a ripetere ingenuo quello che fu.

Scotta il primo sole dolce dell'anno
sopra i portici delle cittadine
di provincia, sui paesi che sanno
ancora di nevi, sulle appenniniche
greggi: nelle vetrine dei capoluoghi
i nuovi colori delle tele, i nuovi
vestiti come in limpidi roghi
dicono quanto oggi si rinnovi
il mondo, che diverse gioie sfoghi...

Ah, noi che viviamo in una sola
generazione ogni generazione
vissuta qui, in queste terre ora
umiliate, non abbiamo nozione
vera di chi è partecipe alla storia
solo per orale, magica esperienza;
e vive puro, non oltre la memoria
della generazione in cui presenza
della vita è la sua vita perentoria.

Nella vita che è vita perché assunta
nella nostra ragione e costruita
per il nostro passaggio - e ora giunta
a essere altra, oltre il nostro accanito
difenderla - aspetta - cantando supino,
accampato nei nostri quartieri
a lui sconosciuti, e pronto fino
dalle più fresche e inanimate ère -
il popolo: muta in lui l'uomo il destino.

E se ci rivolgiamo a quel passato
ch'è nostro privilegio, altre fiumane
di popolo ecco cantare: recuperato
è il nostro moto fin dalle cristiane
origini, ma resta indietro, immobile,
quel canto. Si ripete uguale.
Nelle sere non più torce ma globi
di luce, e la periferia non pare
altra, non altri i ragazzi nuovi...

Tra gli orti cupi, al pigro solicello
Adalbertos komis kurtis!, i ragazzini
d'Ivrea gridano, e pei valloncelli
di Toscana, con strilli di rondinini:
Hor atorno fratt Helya! La santa
violenza sui rozzi cuori il clero
calca, rozzo, e li asserva a un'infanzia
feroce nel feudo provinciale l'Impero
da Iddio imposto: e il popolo canta.

Un grande concerto di scalpelli
sul Campidoglio, sul nuovo Appennino,
sui Comuni sbiancati dalle Alpi,
suona, giganteggiando il travertino
nel nuovo spazio in cui s'affranca
l'Uomo: e il manovale Dov'andastà
jersera... ripete con l'anima spanta
nel suo gotico mondo. Il mondo schiavitù
resta nel popolo. E il popolo canta.

Apprende il borghese nascente lo Ça ira,
e trepidi nel vento napoleonico,
all'Inno dell'Albero della Libertà,
tremano i nuovi colori delle nazioni.
Ma, cane affamato, difende il bracciante
i suoi padroni, ne canta la ferocia,
Guagliune 'e mala vita! In branchi
feroci. La libertà non ha voce
per il popolo cane. E il popolo canta.

Ragazzo del popolo che canti,
qui a Rebibbia sulla misera riva
dell'Aniene la nuova canzonetta, vanti
è vero, cantando, l'antica, la festiva
leggerezza dei semplici. Ma quale
dura certezza tu sollevi insieme
d'imminente riscossa, in mezzo a ignari
tuguri e grattacieli, allegro seme
in cuore al triste mondo popolare.

Nella tua incoscienza è la coscienza
che in te la storia vuole, questa storia
il cui Uomo non ha più che la violenza
delle memorie, non la libera memoria...
E ormai, forse, altra scelta non ha
che dare alla sua ansia di giustizia
la forza della tua felicità,
e alla luce di un tempo che inizia
la luce di chi è ciò che non sa.

Pier Paolo Pasolini

Alla fine diventerai quello che tutti pensano tu sia.

Caio Giulio Cesare

Accavalla vacca.

Anonimo

Non proponete mai ad una vedova una partita a tressette con il morto.

Felice Andreasi

Offre scampo ai tiranni, e il bel Sebeto
Irriga mansueto
Le al Vesuvio soggette auree campagne
E ricche aduna a usurpator le messi;
Abbevera il Ticino
Ungari armenti, e l'ospitali arene
Non saluta il Panaro in suo cammino;
T'ode gridar oltre le sue montagne
La subalpina donna e l'elmo allaccia
E s'alza e terge i rai nel duol dimessi,
Ma le gravano il piè sardo catene,
Onde ricade e copresi la faccia;
E le a te care un giorno
Città nettunie, or fatte
Son di mille Dionisj empio soggiorno:
Liguria avara contro sè combatte;
E l'inerme leon prostrato avventa
Nè suoi le zampe e la coda dibatte
E gli ammolliti abitator spaventa.

Ugo Foscolo

L'attenzione che riponi nelle piccole cose, i tuoi modi affettuosi... Spero di avere al più presto l'occasione per ringraziarti come meriti. Ti voglio bene.

Anonimo

L'eco di una risata,
il calore di un abbraccio oramai sciolto da tempo,
il contatto con un corpo troppo lontano dal mio.

Tornerà mai tutto questo?
Tornerà mai l'ombra di un sorriso
sul mio volto ormai stanco?
La mia anima è vuota,
e così anche il mio cuore.

Sarah Cullen

La forza è nelle parole mute...

Giulia Guglielmino

In attesa di una tua telefonata, del tuo arrivo, di un tuo sguardo esplode in me una tempesta emozionale.

Anonimo

La superbia è il più frequentemente punito e il più difficilmente sanabile di tutti i vizi.

Niccolò Tommaseo

Vi sono molti libri con un errore di stampa: è stato un errore stamparli.

Robert Lembke

A chi sta vivendo l'emozione di una vacanza e a chi si gode una giornata di riposo in città: auguriamo a tutti uno splendido ferragosto!

Tim

Sogno, ma sono sveglio...

Daniele Cavalera

Io metto la libertà non nella libera decisione, ma nella libera necessità.

Baruch Spinoza

Afferra tutto l'azzurro del cielo e depositalo nel tuo cuore.

Omar Falworth

Riconoscere sé stessi come individui può essere facile ma l'importante è riconoscere che sono individui anche gli altri.

Italo Calvino
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