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Ho condiviso ogni emozione, ogni battito del mio cuore, è rimasto solo il dolore.
Ho il sospetto che chi ha provato un vero dolore riesca poi, guardando negli occhi le persone, a scoprire in loro un incanto da proteggere. Per questo non farà mai del male a nessuno gratuitamente.
Ho imparato a nasconderle dietro un sorriso, quelle lacrime amare di cui vivo.
Ho mascherato talmente bene il mio dolore, tanto da convincermi che non esiste.
Hai affrontato le tempeste e ne sei uscito vivo. Hai voltato le spalle a chi definivi "Indispensabile". Hai ricostruito battiti, cuore e mente per ridare una forma dignitosa alla tua anima. Hai affrontato la morte "Interiore" con una classe e una dignità che in pochi hanno. Sei rimasto in piedi e a testa alta anche di fronte a chi ti stava colpendo a morte. Cosa può oggi, farti così tanta paura da non vivere il presente? Forse solo la consapevolezza di cosa sia il dolore, il dolore vero. Quel dolore che ti spacca in mille pezzi, quei pezzi che hai cercato invano di raccogliere e rimettere assieme. Ma grazie a te, alla tua forza oggi quei pezzi sono di nuovo tutti al loro posto. Tu stai bene, sei in piedi, sei forte e soprattutto sei una persona viva. Per tanto a cosa sarebbe servito "Amarti tanto e ritrovarti" se poi decidi di tenere tutto questo per te per paura che si sgretoli di nuovo?
Ho paura che il dolore possa passare, che non rimanga più nessun legame, perché quando passa, è allora che perdi per sempre una persona.
Ho sempre avuto la sensazione che ci sia nella sofferenza del singolo il sangue di gente mai incontrata, la tristezza dell'eterno sconosciuto, il dolore dell'ultimo uomo della terra. La sofferenza dell'individuo sembra avere un'estensione universale, mentre la sua gioia s'invola sempre a pochi passi dal suo sorriso.
Ho spento la tv non per nascondere il dolore, ma per rispetto del dolore. Piango e prego per tutte le vittime di questa settimana, di qualsiasi nazione, colore, religione.
I miei pensieri sono silenzi pieni di parole.
I sentimenti cambiano, succede. Non è colpa di nessuno ma fare finta di niente, non assumersi la responsabilità di ciò che si prova ed illudere gli altri è sicuramente un gesto ignobile e da codardi.
Il cuore s'è di colpo inaridito, come campo per troppo tempo solcato dall'aratro.
Il dolore è discreto, non urla, non si mostra, non è mai plateale. Il dolore è un mostro lento e inesorabile, ti mangia dentro, ti beve linfa vitale, ti toglie forza. Tutto questo nell'ombra, senza esibirsi, senza applausi.
Il dolore è inevitabile, l'amore è una scelta.
Il dolore è inevitabile, la sofferenza opzionale.
Il dolore è intimo, non ha voce, la sua parola l'ascolti nel silenzio.
Il dolore è la bussola che indica la direzione dove il cuore vorrebbe volare.
Il dolore è muto, ma non dev'essere sordo chi lo guarda.
Il dolore è poca cosa al pari della tristezza, essa non guarisce, non passa, lascia un solco sempre visibile.
Il dolore è umano, se tu quel dolore lo senti e cerchi di superarlo con tanto impegno e lo valuti, questo dolore dopo ti fortifica di più.
Il dolore è un compagno della nostra vita e, ogni volta che ci abbandona, lascia il posto alla felicità.
Il dolore è una cosa strana, ti trascina con sé come nessun'altra emozione sa fare.
Il dolore è una lezione che non si fa dimenticare.
Il dolore è una prigione da cui difficilmente riesci ad evadere definitivamente.
Il dolore che senti oggi è una promessa di felicità per l'avvenire.
Il dolore d'ogni lacrima è noto solo ai propri occhi.