Se le forze interiori non sono sufficienti, perch? prendere importanti decisioni? Saggio ? colui che in questa situazione si limiter? a vivere il quotidiano.
Solo colui che ripete incessantemente la propria materia ne diventa veramente padrone.
Come pu? un cattivo inizio garantire una buona fine?
Chi d? importanza a colui o a qualcosa che non ne ha ? uno stolto, perch? danneggia s? stesso.
Assuefarsi a una situazione negativa, evitando di combatterla, implica la compenetrazione del male nell'indole. Ma questo ? forse giusto?
A volte i mezzi esterni non servono per eliminare il male. La natura e il tempo sono assai migliori delle medicine.
La vera indipendenza si ottiene mutando con il tempo e seguendo il ritmo delle circostanze, cos? come il camaleonte che muta all'esterno ma mantiene immutabile l'interno.
Chi eredita una cosa guasta e non fa nulla per emendarla non ? forse costui altrettanto o pi? colpevole dei suoi predecessori che l'hanno provocata?
Chi sa aspettare la sorte rinsalda il proprio destino. Chi invece di fronte alla caducit? della vita non domina il sentimento, spreca la sua esistenza oscillando tra sfrenata allegria e profonda trist...
Aspettare non vuol dire rinunciare, bens? acquisire la forza elastica necessaria per progredire susseguentemente con maggiore energia.
Guai a colui che, superato un pericolo, si volta indietro per dimostrare a se stesso che sarebbe assai facile risuperarlo. Rimarrebbe vittima non solo del pericolo stesso, ma anche della sua suppoenza...
Le situazioni facili danno s? vantaggi momentanei, ma solo chi aspira a mete superiori costruisce una salda personalit?.
Chi approfitta della propria posizione per arraffare tesori, vivr? prima con l'angoscia di essere scoperto e poi, nel tempo, questa si tramuter? in certezza. ? forse piacevole vivere in questo modo?
Non ? mai opportuno prendere drastiche soluzioni fin quando non sussiste la certezza interiore che quello che si vede compiere ? giusto. Solo cos? non sar? difficile attuare quanto ? stato prefissato,...
? immaturo colui che non riconosce la propria inesperienza e pensa di poter. Proseguire da solo, invece di ricercare una guida adeguata.
Il potere si pu? ottenere anche alla cooperazione di gente da poco, ma guai a colui che, una volta ottenuto il comando, gestisce la situazione raggiunta con persone non all'altezza dei propri compiti.
La natura, come il destino, ha la sua immutabile legge e il suo ritmo costante. Cercare di opporsi a un ciclo naturale darebbe come esito una disastrosa caduta. Guai dunque a chi ostina e con testarda...
Quali ostacoli sono insormontabili, quali i pericoli che non si possono superare, se le persone che si associano hanno un vero comune denominatore? L'unione non deve essere un caotico raggruppamento m...
Nella famiglia vi ? bisogno di una forte autorit? e questa ? emanata dai genitori. Se un padre non fosse un padre, se una madre derogasse dai suoi doveri, se un figlio non ottemperasse al suo ruolo, r...
Non si pu? sciogliere un nodo tirando con forza. Nello stesso modo una situazione complessa si risolve solo penetrandovi con dolcezza.
Nulla vi ? di pi? paralizzante verso l'esterno della conflittualit? interiore.
Le protezioni o le facilitazioni che delimitano la libert? di azione sono pericolose e vanno scartate. Guai a colui che vi si adagia e si lascia ingannare sui veri valori.
Solo colui che sa servire pu? aspirare a comandare e solo colui che sa adattarsi pu? richiedere agli altri di essere seguito.
La saggezza del grande sta nel fermarsi e riflettere proprio nel momento di maggiore potenza.
Colui che procede per produrre ? un uomo di grande valore morale. Colui che procede per egoistica ambizione ? uomo ignobile.