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Mi chiedi di rispondere sinceramente alla domanda se io mi fido di te, poi ti incazzi perché non ti piace la risposta. Ok, vuoi una bugia? Mi fido ciecamente. Vuoi la verità? Non ti affiderei nemmeno la spazzatura da portare nel cassonetto. Poi incazzati quanto vuoi, non me ne può fregare di meno.
Mi chiedo a cosa serve cercare di capire le cazzate che spara la gente.
Mi chiedo a cosa serve cercare di capire le persone che non vogliono essere capite.
Mi chiedo perché ci sono persone che non sono capaci di pensare alla propria vita e non a quella degli altri, ma cosa ci troveranno a sparlare di ciò che fa la gente, di ciò che dice e ciò che pensa, e magari sono proprio quelle per cui bisognerebbe scrivere un libro sulla cazzate che fanno.
Mi chiedo perché se non ci pensa la vita a complicarci le cose... ci pensiamo noi!
Mi chiedo perché tanta falsità nelle relazioni anche più banali nella convinzione che l'Altro non sappia riconoscerla. Crediamo forse di farci amare di più?
Mi chiedo perché tocca sempre a me perdonare e capire le persone, anche quando sono loro a sbagliare! Essere buoni, non significa essere stupidi.
Mi chiedo perche siamo così stupidi: sappiamo già come una cosa potrebbe finire, eppure la cominciamo lo stesso.
Mi chiedo se nel mondo siamo in tanti, o in troppi... o in troppo pochi.
Mi chiedo spesso se le persone si domandano prima di agire e sentenziare se la cosa è al fine di se stessi e se ha un vero senso logico. Mi chiedo la soddisfazione che possono trovare nel puntare insistentemente il dito contro qualcuno. Agendo successivamente contro di loro in base a ciò che pensano. Mi domando se lo fanno per dare un senso alla loro vita, per cercare di screditare qualcuno e soprattutto se dietro certi comportamenti può esserci una valida e giustificabile ragione.
Mi confronto solo con chi merita. Il resto, vada a farsi benedire altrove.
Mi conquista il profumo della semplicità. Sempre.
Mi contraddico? Certo che mi contraddico! Sono grande, contengo moltitudine!
Mi criticate, mi giudicate, mi condannate e alla fine? Mi imitate.
Mi danno ai nervi le persone che prima schifano certi problemi, anzi addirittura fingono che non ci siano, poi quando succede a loro non hanno le palle per affrontarli e corrono a cercare pietà ovunque. Care personcine, se fossimo del vostro pensare vi arrangereste alla grande, ma per fortuna ci sono gli sfigati come noi che si fanno carico di gente come voi.
Mi dici di mantenere la calma, io ci provo, ma è lei che scappa e non so riprenderla.
Mi dicono che perdo troppo tempo, ma quale tempo è veramente perso?
Mi dicono che sono cattiva, testarda, impicciona, falsa e che non mi faccio mai i cavoli miei. E chi mi giudica pensando di sapere la mia vita, la mia storia, i miei perché, ciò che sono e ciò che sento mi domando: "Cosa è"! ?
Mi disorienta come certa gente ti dimentichi alla svelta, prima ti parlano di grandi sentimenti ma poi, concretamente, basta poco e non sanno più chi sei.
Mi dispiace vedere persone che vivono di una superiorità di cui solo loro ne sono convinti. Io credo che siamo tutti sullo stesso "piano" e che per salire di grado si debba dimostrare qualcosa perché le parole le porta via il vento!
Mi dispiace! Una parola che spesso ha il sapore di banalità.
Mi disse "non voglio ferirti". La gente lo dice sempre poco prima di farlo.
Mi dissocio dal tempo, mi avvalgo della facoltà di non crescere.
mi dissocio.
Mi distesi e osservai le ragazze mentre si vestivano per andarsene. Era come guardare la scena di una commedia dalla poltrona di un palco. Oppure ero un paralitico, che si godeva lo spettacolo dalla sua poltrona a rotelle. Se fosse saltato in mente a una di loro di versarmi addosso una brocca d'acqua, non mi sarei mosso da dove mi trovavo. Mi sarei limitato a scrollarmi e avrei sorriso, come si può sorridere ad angeli matti.