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Perché tanto lodarono gli antichi la vita rusticana? Per esser ella maestra di frugalità, di diligenzia, e di giustizia.
Percioché dè mali guadagni brieve e fugace fu sempre il diletto, e amaro ne fu sempre il frutto.
Percioché ella fu dagli antichi greci detta essere essercizio della sapienzia, e vero tempio degli Iddii.
Percioché ella rende ciechi i favoriti suoi.
Percioché gli adulatori ne divorano vivi, e i corvi ne mangiano morti.
Percioché l'uno è segno di vanità, e l'altro è segno di pazzia.
Percioché per lei si guastano i buoni intelletti.
Petto pei lottatori, braccia per gli soldati, vidi per li cursori, lingua per gli oratori, fantasia pei poeti, ingegno per gli filosofi, giudizio per tutti.
Piacerà sempre poco agli altri ci piace troppo se stesso.
Pochi principi sono così saggi da preferire la sincerità, che loro dispiace, alla furberia, che li solletica.
Poi sarà la donna, relativamente a certe conversazioni, a certi teatri, o a certe case, si può dire in breve, applicando ciò che ciascuna di loro: partinne Penelope, e ritornonne Elena.
Prendere senza illusioni, lasciare senza difficoltà.
Presso che le operazioni tutte con le quali gli uomini s'ingegnano di acquistare la felicità, sono ad essi cagione di maggiore infelicità.
Prima di intraprendere qualcosa rifletti attentamente e dopo aver riflettuto agisci subito.
Psiche: - dammi tempo.
Quai sono coloro che meno temono la morte? Quei che meno agitati si ritrovano in questo mondo.
Qual è colui che veramente dir si può forte? Colui che sé stesso vince, e non altrui.
Qual è il miglior rimedio che usar si possa nelle cose, irrecuperabili? La dimenticanza d'esse.
Qual stimate voi sia la propia condizione del ricco avaro? Il tormentarsi per istrema cupidigia d'avere, e pauroso sempre stare di non perdere quel che si possiede.
Quale è la vera imagine dell'uomo? Ella è la favella.
Quale è proprio la natura dell'ingrato? Ella è di scordarsi i vecchi beneficii, se del continuo non ne riceve de' novi.
Quand'anche la felicità fosse cosa possibile, la vita è sì breve e non ci sarebbe tempo ha procacciarla, e meno ancora a goderla.