Angelo Michele Cozza: Thànatos, insopportabile vita disfatto mi trascin



Th�natos,
insopportabile vita
disfatto mi trascina
per giorni cupi e tristi
deportandomi
in funerei pensieri
ove consunta anima,
smarrita si aggira
te invocando
che, impietosa, ti attardi
e pi� acerba e lunga
fai la pena mia!
Sono qui Th�natos,
prendimi per mano
e conducimi sulla strada
da cui viene e va ogni
vivente cosa! Oltre
non indugiare! Non indurmi
stanco... a venirti incontro!
Liberami da questo fardello
di uman dolore che misera
fa la vita quando null'altro
avanza se non malinconia
che, pungente abbracciando,
trafigge l'inconsistente guscio
a strenua difesa opposto
contro mortali insidie!
Sai... fui vivo un tempo:
gladio impugnai
nella cruente arena
di ideali battaglie!
Sentii i possenti fremiti
che scuotono il cuore
e fanno grande l'occhio
con cui penetri le cose
cercando amor di vita!
Tra tramonti ed albe,
il cielo e le stelle scrutai
nelle mia lunga notte
ma non scorsi che ombre!
Cuori, muti e sordi, interrogai
nel solitario mio tragitto
e fu sempre silenzio!
Poi che il vano essere
incontrai e mi avvidi
che tutto muta e solo
acuto dolor resta,
tra metamorfosi avvilenti
si spense ogni altra fiamma!
Per atavico gioco di istinti
in un abbandono di sensi
a caso venuto al mondo,
subii l'assurda sorte
che la vita impone
e al giogo del vortice
poi l'abbandona!
Ilota di me stesso
al canuto traghettatore
pagher� il riscatto
per tornar presto
su agognata riva
avocando una libert�
che negata � in vita!
Altro non spero Th�natos!
Conducimi L� dove
forse mi aspettano,
riportami all'arcano lido
da cui per il Quaggi�
senza volerlo salpai.


Angelo Michele Cozza

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