Angelo Michele Cozza: Vaneggiando spirati eventi, da voi, maritata e mad



Vaneggiando spirati eventi,
da voi, maritata e madre di pi� figli,
folle evaso da una cella di sogni
incanutito odisseo infelice ritorno!
Ors�, non me ne vogliate
se per una volta, irriconoscibile,
emerso da una voragine di tempo,
infranger� la ferrea legge che disciplina
le nostre separate esistenze,
se inquirente estorcer� nuove
o vecchie verit� sui vostri giorni,
la confessione con cui, compunta
e a malincuore, ammetterete
arrossendo che qualcosa di me
in voi pur sia sopravvissuto;
che talvolta, al viver di un ricordo,
il cuore in segreto riattizzato,
e a mia insaputa, abbia poi tremato.
Il tempo dell'assenza, ove regna
fatale il silenzio, � senza fine:
non posso percorrerlo fino in fondo
e negarmi di renderlo sonoro!
Lasciate che qualche facella, un lustro
io strappi al buio che mi accompagna
in queste orripilanti lande disseminate
di carcasse interiori e spenti accadimenti.
Sullo spartito del cuore orchestrale,
sapete, le note d'amor che innamorata
appuntaste, sopravvivono indelebili:
fughe di attimi felici risuonano
nella casa delle mie risonanze
e vibrante il cuore vi si riaccorda.
Pur se amor continuer�,
chiss� per qual arcano prodigio,
a fruttificare tra sabbie e pietraie
e all'arsura del mio deserto
negata sar� ogni fonte che la calmi,
non temete: remissivo obbedir�
come predestinato alla mia sorte,
ma ingenerosa non privatemi
di una intenerita parola,
dell'illusione di aver rubato
un luccichio dai vostri occhi.
Incurabile, mi riprender�
la nostalgia tra le sue braccia;
baccello vuoto ritorner�
ad essiccare al sole;
mi condurr� la morte un giorno
tra plaghe di ammortate presenze.
Dalle strade da voi percorse,
caduti fitti fiocchi d'oblio
si canceller� il tangibile segno
di ogni mia traccia; acquietata,
per altri abbrivi e senza indugio
riprenderete il cammin vostro
archiviando l'infausto verdetto
emesso dal tribunale del cuore
per un errore d'amore: errore
da voi perpetrato, e da me,
condannato, nell'ombra sofferto.
Forse un giorno, in un vicolo,
o sulla collina dove ci avvamp� un bacio,
o in un bosco, sotto un pino seduto,
tra pause di vento, guardando aghi cadere,
ancora, a voi perduta, come flutto alla riva,
improvviso andr� il pensiero
ed esclamer� un nome, un nome
(il vostro nome!) che per ap�cope
diventa rosa e da anni mi ricorda
la pena alla sepoltura di un sogno.


Angelo Michele Cozza

Pi� citazioni Angelo Michele Cozza