Pier Paolo Pasolini: Non è Amore. Ma in che misura è mia colpa il non



Non � Amore. Ma in che misura � mia
colpa il non fare dei miei affetti
Amore? Molta colpa, sia
pure, se potrei d'una pazza purezza,
d'una cieca piet� vivere giorno
per giorno... Dare scandalo di mitezza.
Ma la violenza in cui mi frastorno,
dei sensi, dell'intelletto, da anni,
era la sola strada. Intorno
a me alle origini c'era, degli inganni
istituiti, delle dovute illusioni,
solo la Lingua: che i primi affanni
di un bambino, le preumane passioni,
gi� impure, non esprimeva. E poi
quando adolescente nella nazione
conobbi altro che non fosse la gioia
del vivere infantile - in una patria
provinciale, ma per me assoluta, eroica -
fu l'anarchia. Nella nuova e gi� grama
borghesia d'una provincia senza purezza,
il primo apparire dell'Europa
fu per me apprendistato all'uso pi�
puro dell'espressione, che la scarsezza
della fede d'una classe morente
risarcisse con la follia ed i t�poi
dell'eleganza: fosse l'indecente
chiarezza d'una lingua che evidenzia
la volont� a non essere, incosciente,
e la cosciente volont� a sussistere
nel privilegio e nella libert�
che per Grazia appartengono allo stile.


Pier Paolo Pasolini

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