Concetta Antonelli: L'altra sera passeggiavo lungo il porticciolo di T



L'altra sera passeggiavo lungo il porticciolo di Torre a mare.
Era tutto molto silenzioso e tranquillo, le barche dondolavano appena appena per effetto del vento, facendo sciogliere e ricomporre mille volte i riflessi colorati nell'acqua scura.
Niente luna, un po' di vento fastidioso, quello che non amo affatto.
Mi sono rialzata il colletto ampio della giacca di pelle, i pantaloni sono abbastanza aderenti e mi tengono calda, mi stringo nelle braccia, reggendo il piccolo zaino in cui porto le mie cose.
Quanti pensieri si inseguono nella testa, quanti dubbi, quanti desideri.
Una gamma di sensazioni precipita dentro di me: tenerezza, desiderio, rabbia, timore,
ammirazione, comprensione, stanchezza.
Stanchezza.
Questa finisce per prevalere su tutto.
Due anziani mi seguono con lo sguardo mentre fumano una sigaretta: vedo la punta che diventa pi� rossa quando aspirano con forza.
I mocassini mi vanno un po' larghi, faccio attenzione a mettere un passo dopo l'altro, ho voglia di mettermi a correre sentendo l'aria sul viso...
Poi, dal gruppo degli amici, un richiamo che mi strappa dai miei pensieri...
- Vengo! -
Cerco un sassolino e lo lancio in acqua: cerchi, cerchi... tanti piccoli cerchi che si allargano.
Ho gli occhi un po' umidi, me li asciugo furtivamente, raddrizzo le spalle e torno indietro.
- Eccomi, eccomi...


Concetta Antonelli

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