È molto attento. Ho dimenticato cosa voglia dire avere qualcuno che mi guarda in questo modo.
È questo il guaio delle piccole città: ci sono milioni di legami di cui tenere conto.
La sua voce non pronuncia il mio nome da tantissimi anni. Non è più allenata a dire il mio nome.
Provai rabbia per moltissimo tempo, ma quel furore era positivo. Lo alimentavo a colazione, a pranzo e a cena, lo cullavo di notte e continuavo a nutrirlo di giorno perché sapevo che era l'unic...
Voleva dargli l'impressione di essere naturale. Dio non voglia che lui capisca cosa significhi per me vederlo.
Per un certo periodo ho venduto mobili da salotto. Il problema era che si trattava del mio.