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La lettera anonima ha questo di bello: si fa rileggere.
La letteratura non deve limitarsi ad elogiare i potenti ed a consolare i perdenti.
La letteratura si nutre di se stessa, per questo talvolta capita che alcuni scrittori fanno indigestione e vomitano un mare di scemenze.
La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto.
La memoria si perde, e la scrittura resta.
La mia mente girava in tondo, cercando inutilmente una via d'uscita da quell'incubo. Non c'era scampo, non c'erano soluzioni. Nel futuro vedevo la luce sbiadita di una sola conclusione possibile. La sola incertezza riguardava il numero di persone che nel frattempo ci sarebbero andate di mezzo.
La prudenza cominciava da dove si poggiavano i piedi e proseguiva fin dove si posavano gli occhi. Era meglio non vedere tutte le cose della strada.
La sola idea di essere condannato a uno schema prestabilito mi atterrisce.
Lasciatemi annaspare e poi affogare. Consideratelo un gesto di misericordia.
Le librerie sono piene di capolavori pallosissimi.
Le parole ci tradiscono, non riescono mai a trasmettere assolutamente quello che vogliamo dire. Ma anche noi le tradiamo, dovremmo riuscire a dire quello che dobbiamo dire.
Le parole ordinate diversamente danno luogo a un significato diverso; e i significati ordinati diversamente producono effetti diversi.
Leggendo i grandi autori di aforismi si ha l'impressione che si conoscano tutti bene fra loro.
Leggere serve a costruirsi una propria opinione, non ad accettare pedissequamente quella di chi scrive.
Leggi per primi i libri migliori, o potresti non avere l'occasione di leggerli tutti.
Loro due erano stati qualcosa, un tempo. Come spesso succede nelle vicende umane, avevano rappresentato l'uno per l'altra quel tanto sufficiente a trasformarli adesso in due sconosciuti.
Ma cosa devo fare con te!? La prima volta che ti bacio, mi assali! La seconda, mi svieni tra le braccia!
Ma ogni cosa era a posto, ora, tutto era definitivamente sistemato, la lotta era finita. Egli era uscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello.
Meglio regnare all'Inferno, che servire in Paradiso.
Molti scrittori si raccontano meno di quanto non si ripetano.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto.
Nella sua testa ora c'erano solo la rabbia e questo sciocco vuoto da dove premeva il dolore.
Nessuno che non fosse uno stupido ha mai scritto per ragioni diverse che per far quattrini.
Niente di tutto quello che Dio o Satana potevano infliggerci, niente avrebbe potuto separarci!