Collezione personale di marika
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Questa poesia è stata scritta da una ragazzina molto timida tanti anni fa... in realtà la mia prima poesia. Ve la propongo per avere il vostro pensiero... sono trascorsi tanti anni, ma io dentro mi sento ancora così!
Non l'ha mai vista nessuno,
nessuno si è accorto d'averla vicino.
Lei è pulita, non si trucca, non fuma,
non esce la sera in cerca di fortuna.
Ma ha un desiderio nel suo cuore
che spera di riempir presto d'amore.
È timida e poi rossa diventa
se qualcuno le dice: sei stupenda!
Ma sa bene che anche per lei
arriverà quel giorno, non tarderà ormai.
Così sogna con la mente e col cuore
a quel suo grande giovane amore.
Sogna un ragazzo dolce e carino,
e a un tratto arrossisce un pochino
pensando a quando riceverà il primo fiore
perché scoprirà finalmente l'amore!
Sarah Sarotti
La nostra fortuna, amico, è come l'acqua nella rete: tiri la rete e la senti gonfia e quando l'hai tirata a terra non c'è niente.
Leone Lev Nikolaevic Tolstoj
Due ragazzi frequentano insieme Scienze Politiche, poi intraprendono la carriera politica. Dopo un po' di anni il primo va trovare il secondo. Questo ha una casa enorme, con tre macchine, autista, piscina e campi da tennis.
- Senti un po', ma come hai fatto?
- Eh, beh, sai... sono diventato assessore ai lavori pubblici.
- Beato te... con lo stipendio che ho io altro che una casa come questa!
- Beh... vuoi sapere come si fa? La vedi quella strada che passa là in fondo?
- Si... perché?
- È bastato farla un po' più stretta... un po' più corta...
- Aaaaaaahhh, ora ho capito!
Dopo un paio di anni si ritrovano a casa dell'altro, una supermegavilla con campo da tennis, piscina, un parco macchine esagerato.
- Porca miseria... sei ancora più in gamba di me! Ma come hai fatto?
- Vedi la strada là in fondo?
- No.
- Appunto!
Anonimo
Rimproveriamo spesso alla gente di parlare di sé: ma è l'argomento che sa trattare meglio!
Anatole France
I meant to have but modest needs -
Such as Content - and Heaven -
Within my income - these could lie
And Life and I - keep even -
But since the last - included both -
It would suffice my Prayer
But just for One - to stipulate -
And Grace would grant the Pair -
And so - upon this wise - I prayed -
Great Spirit - Give to me
A Heaven not so large as Your's,
But large enough - for me -
A Smile suffused Jehovah's face -
The Cherubim - withdrew -
Grave Saints stole out to look at me -
And showed their dimples - too -
I left the Place - with all my might -
I threw my Prayer away -
The Quiet Ages picked it up -
And Judgment - twinkled - too -
That one so honest - be extant -
It take the Tale for true -
That "Whatsoever Ye shall ask -
Itself be given You" -
But I, grown shrewder - scan the Skies
With a suspicious Air -
As Children - swindled for the first
All Swindlers - be - infer.
Emily Dickinson
Quando saprai che sono morto
non pronunciare il mio nome
perché si fermerebbe
la morte e il riposo.
Quando saprai che sono morto di
sillabe strane.
Pronuncia fiore, ape,
lagrima, pane, tempesta.
Non lasciare che le tue labbra trovino le mie dieci lettere.
Ho sonno, ho amato, ho
raggiunto il silenzio.
Che Guevara
Che sonno... sarà il cambio di stagione.
Anonimo
Quando Einstein disse che niente è assoluto, Chuck Norris lo colpì in faccia con un calcio rotante perché aveva osato chiamarlo "niente".
Costanza D'Altavilla
Sono felice come una mosca in una valle di stitici.
Anonimo
Capelli neri come l'universo più profondo,
occhi ammalianti di un color bruno
come scheggie di un castagno centenario.
Pelle dorata avvolge il suo giovane corpo
così fragile, così minuto.
Pioggia del mattino, il suo nome,
elegante e misterioso
dalla pronuncia così sensuale.
La stanza buia.
Pareti di vetro, oltre,
le luci del porto,
gli yatch ormeggiati.
I neri profili delle felci scosse dal vento
si potevano distinguere sul balcone.
Il suo corpo accanto al mio,
le nostre mani in un turbine di carezze,
le nostre labbra indivisibili,
i nostri corpi come uno solo.
I primi raggi di sole
filtrati dalle pareti di cristallo
si posarono sui nostri corpi.
Addormentati guancia a guancia
come due bambini,
ci svegliammo.
Anonimo
L'alunno M. G. durante la lezione di aritmetica si alza, si dirige al cestino dei rifiuti e lo intaglia, con l'aiuto di un coltellino, a mò di zucca di Halloween. Comunicato alla professoressa di arte, questa decide di mettergli 10 per il lavoro svolto con accuratezza. Abbonati i danni, ma annotato il fatto sul registro di classe.
Anonimo
Dal male non si sviluppa il bene, né con buone, né con cattive intenzioni. Il sopruso inflitto indica un'apparenza di giustizia, e la mostra per quello che è veramente, manifestando le vere intenzioni, segnando indelebilmente il potere nel tempo soffocato dal nepotismo, nella dittatura occultata dalla morte, e da false credenze, espedienti per costruire il regno dissennato e corrotto.
Angela Cicolari
Non rifarei mai il cabaret di una volta: sarebbe penoso. Preferisco il ruolo di maestro di cerimonia.
Diego Abatantuono
La poesia è musica dell'anima, un suono capace di arrivare oltre il respiro.
Anna D'Urso
Edamus, bibamus, gaudeamus!
Mangiamo, beviamo, godiamo!
Anonimo
Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
Marguerite Yourcenar
Vi è a mala pena una persona alla Camera dei Comuni a cui valga la pena fare il ritratto; anche se molti dei suoi membri migliorerebbero con una bella imbiancatura.
Oscar Wilde
Non potete ignorare un paese che ha duecentosessantacinque varietà di formaggio.
Charles De Gaulle
Leggero entrerò nel tuo cuore,
con l'aria del tuo sospiro mi nutrirò...
E il mio amore sarà la salvezza,
e il mio amore sarà la chiave di tutti i tuoi cancelli.
Alzati... alzati e guardami negli occhi.
Amali e memorizzali, saranno il tuo futuro...
Alzati amore, alzati e stringi forte le mie mani.
Saranno la tua salvezza... saranno la tua forza.
Alzati amore e stammi vicina...
Perché questa notte è più fredda di altre...
Perché stanotte non sopporterò la tua assenza, non stanotte.
Perché senza di te tutto è insapore,
senza di te io son nulla e tutto è nullità.
Leandro Mancino
Anche né malinconico né lieto
(forse la consuetudine assecondo
cara d'un tempo al bel fanciullo biondo)
oggi varco la soglia del frutteto.
Ah! Vedo, vedo! Come lo ravviso!
È bene questo il luogo; in questa calma
conchiusa, certo l'intangibil salma
giacque per sempre dell'amor ucciso,
del vero antico Amore ch'io cercai
malinconicamente per l'inquieta
mia giovinezza, la raggiante mèta
sì perseguìta e non raggiunta mai.
Or mi soffermo con pupille intente:
le cose mi ritornano lontano
nel Tempo - irrevocabile richiamo! -
mi rivedo fanciullo, adolescente.
O belle, belle come i belli nomi,
Simona e Gasparina, le gemelle!
Pur vi rivedo in vesta d'angelelle
dolce-ridenti in mezzo a questi pomi.
Ed anche qui le statue e le siepi
ed il busso ribelle alle cesoie.
(Natali dell'infanzia, o buone gioie,
quando n'ornavo i colli dei presepi!)
Ma sull'erme, sui cori, sopra il busso
simmetrico, sui lauri, sugli spessi
carpini, sulle rose, sui cipressi,
sulle vestigia dell'antico lusso
da cento anni un folto si compose
di pomi e peri; il regno statuario
ricoperse; nel florido sudario
sfiorirono le siepi delle rose;
nell'ombre il musco ricoperse i cori
curvi di marmo intatto (l'Antenata
non vede lo sfacelo, contristata?)
e nell'ombre languirono gli allori.
Son l'ombre di una gran pace tranquille:
il sole, trasparendo dall'intrico,
segna la ghiaia del giardino antico
di monete, di lunule, d'armille.
M'avanzo pel sentiero ormai distrutto
dalla gramigna e dal navone folto;
ascolto il gran silenzio, intento, ascolto
il tonfo malinconico d'un frutto.
Ma quanti frutti! Cadono in gran copia
in terra, sui busseti, sui rosai:
sire Autunno, quest'anno come mai,
munifico vuotò la cornucopia.
O gioco strano! Pur nella faretra
di Diana cadde una perfetta pera,
così perfetta che non sembra vera
ma sculturata nell'istessa pietra.
Il frutto altorecato assai mi tenta:
balzo sul plinto, il dono della Terra
tolgo alli acuti simboli di Guerra,
avvincendomi all'erma sonnolenta.
S'adonta ella, forse, ch'io la tocchi,
l'erma dal guardo gelido e sinistro?
(il tempo edace lineò di bistro
le palpebre lapidee delli occhi).
Ma un sorriso ermetico, ha la faccia
attirante, soffuso di promesse,
- O miti elleni! - s'ella mi stringesse
d'improvviso, così, tra le sue braccia! -
E tolgo e mordo il frutto avventurato
e mi pare di suggere dal frutto
un'infinita pace, un bene, tutto
tutto l'oblio del tedio e del passato.
Ma guardo in torno. Vedo teoria
d'erme ridenti in loro bianche clamidi,
ridendi tra le squallide piramidi
del busso. - Torna la malinconia:
Ridevano così quando mio padre
esalò la grande anima e pur tali
(udranno allor le mie grida mortali?)
sorrideranno e morirà mia madre.
Ridevano così che nella culla
dormivo inconsapevole d'affanno:
implacabili ancor sorrideranno
quando di me non resterà più nulla.
Guido Gozzano