Collezione personale di jpierre

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Fingevo di ammalarmi e tu venivi
dal cielo, angelo mio, per consolarmi;
mi provavi la febbre e trepidante
mi rimboccavi bene le coperte
e mi baciavi, lieve, sulla fronte.

Di colpo io fingevo di guarire,
ti prendevo sul letto e ti baciavo
e poi ti penetravo tutta notte.
Ma, al primo canto del gallo, tu sparivi.

Adesso io mi sento proprio male,
la falce della morte mi accarezza
e i diavoli stanno attorno al letto
aspettando la mia anima dannata.

Ti chiamo disperato e tu non senti.
Angelo mio, perché tu non mi credi?
Io non sono capace di mentire,
sto morendo e il mio cuore già non batte.
O mio angelo, tu devi venire,
hai dimenticato qui le tue ciabatte.

Anonimo

A volte è meglio un bel sogno che la realà.

Silvana Stremiz

Ci sono cose importanti che difficilmente si dimenticano... è per questo che ricordo perfettamente la data del tuo compleanno... ricordo la tua festa di due anni fa... musica a balla... tanto alcool ai tavoli... gente in movimento... una serata che ha avuto del pazzesco... eccomi qui due anni dopo: sono tante le cose cambiate ma so che alcune non cambieranno mai... non sarai più il mio migliore amico... ma resti comunque un ottimo amico a cui voglio veramente bene... buon 20esimo compleanno dolce L. e mille volte buona notte... un bacione...!

Anonimo

Meglio rimpianti che rimorsi!

Micaela Fantauzzi

Colei che subdola o palese, avanza inesorabile tra il nulla, ricordandoci che niente è eterno ma tutto ha fine.

Gianluca Pierini

Sarò un Presidente operaio.

Silvio Berlusconi

Il fato non ce la farà mai a spezzarti, forse ti piegherà, come il vento fa con la spiga del grano, ma passata la tempesta, questa si rialza più bella e forte di prima e se anche la falce la taglierà, lei farà ancora qualcosa di importante, il pane fonte di nutrimento e il ciclo non si spezzerà mai.
Sentiti come la spiga, debole all'inizio, forte successivamente, indistruttibile poi, perché sai che niente e nessuno può farti paura, nemmeno la falce perché per un attimo hai sfiorato pure lei...

Ornella Casini

Piove sempre sul bagnato.

Anonimo

Ti hanno lasciato lì,
su quella panchina
aspettaranno che sia sera
e come un pacco ti riporteranno a casa.
Sei come un'oggetto logorato dal tempo
che qualcuno cestina
perché non serve più.
Non riesci a comunicare
oppure non vuoi più parlare
tanto è il tuo dolore! Ma
quello sguardo parla per te.
Vorresti ancora dare per sentirti vivo,
utile
vorresti gridarlo ma temi che
nessuno sentirà
la tua voce tremula e balbuziente.
Ti rassegni a passare gli ultimi giorni
su quella panchina
a contare la ghiaia
con il tuo unico
sostegno il bastone.

Margherita Fantozzi

L'amicizia è il ponte che giunge all'amore.

Edoardo Cossu

Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole ed arriva sempre come ricompensa dopo la pioggia. Apri le ali...
... Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo.

Luis Sepúlveda

Il grande non è sempre il genio.

Alessio Elia

L'infelicità è per il nostro animo il calore che lo mantiene tenero.

Arthur Schopenhauer

L'amore, l'amicizia, la vita... è solo questione di fiducia, sempre e comunque! Facile dirlo, più difficile crederci!

Anonimo

Chi non vuol perdere, non giochi.

Anonimo

Abbandona i cattivi pensieri e rivesti di gioia.

Anonimo

Nel vecchio stagno
una rana si tuffa.
Il rumore dell'acqua.

Matsuo Basho

A Pàsqua sanda e bella, ng'mangiàme la squarcèlla.
Per santificare la Pasqua bella, noi tutti mangeremo la dolce torta.

Anonimo

Una volta Chuck Norris è caduto a faccia in giù sulla schiena di un istrice, trafiggendolo più volte con i peli della barba.

Anonimo

Chi ciama Dio no xe contenti.
Si invoca Dio quando non si è felici.

Anonimo

La chiesa é l'unico luogo in cui, se qualcuno mi parla, io non sono obbligato a rispondere.

Charles De Gaulle

Mano di velluto,
dita leggere, cercano conferme...
Cercano me.

Percepisco il calore,
e apro gli occhi-
spezzando il filo dorato
dei sogni miei-.

Nei miei occhi, tu.
Tu, che cerchi protezione,
e la luce del mio cuore
in una notte buia.

In quel breve
ma infinito attimo,
vedo ciò per cui darei
la mia vita.

Mi sposto appena,
ti bacio dolcemente
sulle labbra,
entrando nei tuoi sogni
con passo felpato.

Nel cuore della notte,
sento i battiti sincroni
dei nostri due cuori,
legati indissolubilmente.

Io ti ho dato la vita,
e ora, la mia vita
sei tu, piccola mia...

Barbara Brussa

È bello essere poveri anche perché quando ti avvicini ai settant'anni i tuoi figli non cercano di dichiararti non sano di mente per prendere il controllo delle tue proprietà.

Woody Allen

Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane camminavano lungo una strada.
Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all'istante.
Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione...
Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati. A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d'oro, al centro della quale s'innalzava una fontana da cui sgorgava dell'acqua cristallina.
Il viandante si rivolse all'uomo che sorvegliava l'entrata.
"Buongiorno"
"Buongiorno" rispose il guardiano.
"Che luogo è mai questo, tanto bello? "
"È il cielo"
"Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete! "
"Puoi entrare e bere a volontà".
Il guardiano indicò la fontana.
"Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete"
"Mi dispiace molto", disse il guardiano, "ma qui non è permesso l'entrata agli animali".
L'uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo.
Ringraziò il guardiano e proseguì.
Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
All'ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.
"Buongiorno" disse il viandante.
L'uomo fece un cenno con il capo.
"Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete".
"C'è una fonte fra quei massi", disse l'uomo, indicando il luogo, e aggiunse: "Potete bere a volontà". L'uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
Il viandante andò a ringraziare.
"Tornate quando volete", rispose l'uomo.
"A proposito, come si chiama questo posto? "
"Cielo"
"Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là! "
"Quello non è il cielo, è l'inferno".
Il viandante rimase perplesso.
"Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni! "
"Assolutamente no. In realtà, ci fanno un grande favore. Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici... "

Paulo Coelho

Oggi sono sceso dal letto dal lato sbagliato. E io tengo il letto contro la parete.

Anonimo
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