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Quando vedi quella palla arancione che si immerge dentro al vasto mare togliendoti il fiato, allora capisci che effettivamente la vita è un dono speciale che ti è stato donato e che non va sprecato.
Quando vedo il sole mi viene in mente il mondo così come lo vedo. Il sole, la luna e le stelle diventano angeli che si muovono nell'aria, quando penso al mondo, sempre più antitetico rispetto a quello di una volta, mi viene in mente i vari cambiamenti che ha fatto l'uomo nel corso della storia. Mi viene in mente sempre più che ognuno di noi nasce con un proprio destino, dal giorno in cui nasce fino al giorno in cui muore. Questi cambiamenti delineano la nostra esistenza e ci accompagneranno per tutta la vita.
Quando vedo un certo tipo di donna mi viene sempre in mente la città che conquistò Ulisse.
Quando vedrai la tempesta schiantare la foresta, e i terremoti scuotere la terra, e il fuoco bruciare la tua casa, di a te stesso: credo che la foresta si rifarà, la terra tornerà nella sua immobilità e io ricostruirò la mia casa.
Quando vedrete questa grande Luce penetrare nei vostri cuori, alzate la braccia ed esultate, perché la nostra liberazione sarà vicina.
Quando vi rendete conto di non essere adatti a vivere in questo mondo, è necessario comprendere che forse sono gli altri che osservate ad aver stravolto il mondo che li ha ospitati.
Quando vige il pregiudizio anche la più piccola delle fiamme appare un incendio.
Quando vivi intensamente, capisci presto che la cosa più facile, più normale, è il fallimento. Però solo dai fallimenti ricavi una lezione. La nostra generazione è segnata dai fallimenti. Eppure si potrebbe dire che procede di sconfitta in sconfitta fino alla vittoria finale.
Quando vivi per gli altri, vivi per te stesso.
Quando vuoi far felice una persona, regalale un pezzo del tuo tempo. Le doni parte della tua vita.
Quando, giornalmente, gli ultimi raggi di sole scompaiono dietro l'orizzonte e non sei contento del tuo operato, è ora di dare una svolta alla tua vita.
Quant'è difficile in pratica voler bene a chi, in prima persona, non vuole bene a se stesso e sfoga la sua rabbia e il suo odio verso tutti quelli che non gli sono sottomessi o che semplicemente gli sono contro.
Quant'è fragile questa vita! Tanto fragile quanto meravigliosamente bella e colorata di emozioni, sentimenti, fantasia. Vita mia, sei la cosa più preziosa che io conosca. Sei dura, sei leggera, sei altrettanto delicata, sei la mia vita.
Quanta apparenza, l'anima è sommersa, affogata dai luccichii abbaglianti degli orpelli nei quali si cerca la conferma dell'essere. Quanta sicurezza, basata solo sulle forme esteriori. Il cuore? Dimenticato, dalla paura d'amare!
Quanta cattiveria si erge dalle fondamenta dell'ipocrisia. Quanta falsità si arrampica e si insinua nelle viscere dell'incoscienza. No sono solo strappi al cuore queste realistiche condanne, ma ferite aperte che provocano infelicità e dolore a chi ne rimane vittima. Elaborare il lutto non vuol dire superarlo, come combattere la cattiveria non vuol dire sempre sconfiggerla. Troppa erbaccia afferra le nostre caviglie costringendoci a sopravvivere non a vivere! Questa è la dura realtà che dobbiamo tenere conto, ma sapendo anche che; se abbiamo il coraggio di affrontare i disordini e la cupidità della realtà, domani potremmo finalmente avere la meglio e sradicare tutte le erbacce che ostacolano il nostro cammino, (vivendo davvero).
Quanta gente muore nel nome del signore, quanta gente uccide e poi si confessa, quanta falsità in questa vita. Crediamo nell'amore e siamo i primi a tradire. Scappiamo dalla falsità per finire nella malinconia e nella solitudine. Cosa siamo? Che ruolo abbiamo?
Quanta grazia c'è nei grandi poeti. La stessa grazia che ho visto nei santi. Poeti e santi fanno parte della stessa famiglia.
Quanta strada nei miei sandali, quanta ne avrà fatta Bartali, quel naso triste come una salita, quegli occhi allegri da italiano in gita.
Quanta vita in quelle sere d'inverno, immersi nei pensieri fissando il fuoco nel caminetto. Per questo ne sentirei la mancanza, è come se perdessi un compagno di viaggio.
Quante cose belle ci sono nella vita. Ne ho viste le ho vissute, ma non le ho mai avute. Quante belle cose ci sono in questa vita, ma poi alla fine non sono mie.
Quante domande, domande che non avranno mai una risposta, o almeno mai ne avranno una che le chiarisca tutte definitivamente, "ai posteri l'ardua sentenza" direbbe il Manzoni, a noi non resta che prendere decisioni, sperando che siano il meno sbagliate possibili...
Quante domande, quanti perché, quanti dubbi, viviamo ogni giorno viaggiando fra pensieri ed illusioni che non servono ad altro che ad impedirci di vivere.
Quante lacrime versate per le persone sbagliate, mentre magari negavamo sorrisi a chi li meritava. Quante persone sbagliate nei momenti giusti e quante persone giuste nei momenti sbagliati. Quante volte siamo rimasti appesi ad un "forse" e quanti "perché" dietro le lacrime. Quanto ci cambiano queste cose, modificandoci dentro, nei modi di rapportarci con gli altri, nei modi di pensare e di agire. Come cambiano il nostro modo di fidarci e di aspettare. Tantissimo; ed io sono tra quelle persone che tutte queste prove le ha affrontate e a sua volta ha fatto i suoi cambiamenti.
Quante le lacrime che ti ho dedicato!
Quante mani ho stretto, quanti sorrisi ho donato, quante lacrime ho condiviso. Si può sfiorare anche per un solo momento un'anima, ma quel ricordo rimarrà per sempre come un segno indelebile, di chi ho conosciuto e ha attraversato la mia vita.