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Chi non conosce il peggio non può apprezzare il meglio.
Chi non conosce il sentiero non arriverà mai alla sorgente da cui attingere acqua.
Chi non corre il rischio non andrà mai lontano.
Chi non crede nei miracoli, non è un realista.
Chi non è portato a considerare la vita come un valore, è proprio colui che l'apprezza di più. Sotto tale punto di vista è certo che l'uomo saggio usa bene il suo cuore senza però provare mai attaccamento.
Chi non guarda il passato è perché ha paura di farlo... chi non guarda il presente è perché ha paura di vedere... chi non guarda il futuro è perché ha paura di crescere.
Chi non ha fiducia non ottiene fiducia.
Chi non ha mai sperato, non può mai disperare.
Chi non ha niente da dire parla sempre troppo.
Chi non ha provato "vergogna" nel cadere, non potrà mai apprezzare la gioia nel rialzarsi.
Chi non ha sofferto non è un essere: tutt'al più un individuo.
Chi non ha sofferto non è un essere: tutt'al più un individuo.
Chi non ha una propria personalità è soltanto uno zero tra tanti uno.
Chi non ha vissuto un tramonto non può cogliere il miracolo dell'alba.
Chi non ha voglia di scrivere, non ha voglia neanche di parlare.
chi non lavora proprio è un genio.
Chi non lotta per difendere la vita, non è degno di viverla.
Chi non pecca mai non merita il perdono.
Chi non può e non fa, non può. Chi può e non fa, non fa.
Chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere.
Chi non sa perdonare brucia il ponte sul quale egli stesso dovrà passare.
Chi non sa più amare e guarda l'amore altrui ha le stesse malinconie di chi non sa più giocare e guarda una giostra che gira e suona.
Chi non sa scherzare sulla morte è perché prende troppo sul serio la vita!
Chi non sa vivere in assenza degli altri non riesce a vivere nemmeno in presenza di se stesso.
Chi non sopporta una croce non merita una corona.