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Che cos'è un'illusione se non un'ubriachezza di sogni, una bolla di sapone che svanisce al primo lamento d'aria. Una fantasia di pensieri, una falsità meravigliosa, una realtà sognante, una meta che cerco nel vuoto del cuore di chi ancora non c'è.
Che cosa rimarrebbe di me se non avessi più la capacità di trovare colori dove in apparenza regna il grigio?
che creiamo noi. C'è forse una spiegazione a tutto ciò, ogni persona, nel corso della propria vita, ha dei suoi principi e un suo orgoglio da rispettare. Ecco perché a volte la sofferenza passa a trovare il nostro subconscio, senza di essa la vita sarebbe troppo facile viverla.
che devi fare i conti col tuo Cuore.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po' di divertimento.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po' di divertimento.
Che guerra, che pace.
Che gusto proviamo nell'essere malinconici? Il gusto di sapere che ne è valsa la pena di viverci ogni istante della nostra vita. Se abbiamo dei ricordi così piacevoli da farci tanto male è la consapevolezza che i nostri ricordi per quanto tristi non potranno mai essere meno belli ma anzi, quasi come un buon vino, col passare del tempo saranno sempre più preziosi. La malinconia è pura forza interiore.
che hai amato.
che il tempo non è in grado di dissolvere.
Che importa che oggi il cielo sia nuvoloso, il sole che ho dentro nessuna nuvola potrà mai coprirlo.
Che importa se si è diversi. Quel che conta è volersi bene e riuscire a restare insieme nonostante tutto!
che io non so varcare.
Che la gelosia vi roda il cervello, perché voi l'anima neanche sapete cosa sia.
Che meraviglia avere la conferma che certi affetti vanno oltre il tempo, la lontananza e la diversità.
Che misera cosa una sensazione! L'estasi stessa non è, forse, niente di più.
Che ne sai tu della mia notte, del mio cuscino imbottito di sogni, dei miei occhi spalancati a catturarne altri.
Che ne sai tu delle mie notti bianche, che ne sai delle mie paure, dei miei sogni infranti, delle mie speranze perdute. Che ne sai dei dolori, della mia anima inquieta, quei dolori che non smettono mai di farsi sentire.
Che ne sanno gli altri di come ti senti, se non indossano i tuoi tormenti.
che non serve più il suo contributo...
Che non sia solo la magia dello scartare doni a meravigliare il nostro cuore in questo Natale, ma il luccichio luminoso del sentimento d'amore.
Che non sono brava a permetterti di conoscermi, anche se vorrei, anche se davvero, io ce la metto tutta.
che ogni tanto sanguina ancora...
Che peccato.
Che peso hanno le parole? Dipende da chi le dice, e in quale circostanza. Un "ciao" ad esempio... Può pesare più di un intero discorso pieno di insulti.