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È quasi una definizione di gentiluomo dire che è colui che non provoca mai sofferenza alcuna.
È questa la chiave di tutto: rendersi conto di essere vivi, ricordarsi che non è mai troppo tardi per voltarsi a guardare il sole. Ancora una volta.
È ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo.
È saggezza, la coscienza profonda del dolore che espresso attraverso le parole diventa poesia.
È saggio procurarsi un ombrello d'estate per quando piove d'inverno.
È salutare ogni tanto fermarsi, staccare la spina, schiarire le idee, ritrovarsi e ricordare a se stessi: chi sei, dove stai andando, dove vuoi andare e soprattutto dove vuoi restare.
È sciocco chi si affanna a cercare la perfezione: essa è semplicemente la massima elevazione dell'imperfezione.
È seccante rimandare quando si è deciso.
È segno di immaturità discutere con gli altri per dimostrare di avere ragione. La persona saggia dialoga con gli altri per approfondire, per capire e, se necessario, per cambiare opinione.
È semplicemente applicare la "regola del buon senso".
È sempre bene far luce nel proprio cammino, perché il buio consuma le ombre come il pessimismo le speranze.
È sempre bene stabilire rapporti sani con gli esseri viventi che vivono attorno a noi, dalle persone agli animali ai vegetali, in quanto l'uomo ha la coscienza di fare parte di uno stesso ambiente e di vedere se stesso come parte interagente di esso e non solo come singolo.
È sempre difficile perdere un vizio quando diventa abitudine.
È sempre facile dare tutto per scontato, ma il meglio arriva solo all'improvviso!
è sempre il migliore.
È sempre il momento giusto per fare la cosa giusta.
È sempre il particolare che risalta prima dell'essenziale, perché l'inconsueto è calamita degli occhi che guardano.
È sempre il tempo che ferma il nostro tempo.
È sempre in base ad un presentimento vago della verità che si è costretti ad agire.
È sempre la strada che tu hai scelto di fare, a mostrare il tuo peso la tua perfetta misura a dire, se vali o non vali.
È sempre meglio essere allievi che maestri il perché? Lo si deduce facilmente.
È sempre meglio essere diversi e sentirci uguali, che essere uguali e sentirci diversi.
È sempre meglio guardare la porta che si apre che soffermarsi su quella che si è chiusa.
È sempre nei dettagli che si nascondono grandi verità e soluzioni.
È sempre più facile andare oltre che lasciare andare.