Filosofia,

L'essere umano nasce con una scelta che matura nel corso della vita: perseguire ed essere fiero della sua umanità o essere invece fatale artefice opprimente della sua disumanità!

L'esteriorità dice poco; meglio lo stomaco pieno.

L'età e l'esperienza ti fanno vivere le cose con molta più razionalità, con dosata passione, e giusta emozione.

L'eternità è la morte del tempo nella sospensione della vita.

L'eternità è la morte del tempo.

L'eternità è racchiusa nel ricordo di quell'attimo che manca.

L'eterno è morte, perché non diviene ma resta statico, l'istante è vita e segue il divenire per trasformarsi e stupire. L'infinito è, il finito sarà.

L'eterno conflitto tra essere e apparire, quell'immenso vuoto che cela se stessi. Così nel carnevale della vita i sensi si perdono in mille falsità e altrettanti modi di essere che non sono nostri ma delle mille sfumature di noi stessi.

L'eterno è secondo me, quel tutto o quel qualcosa che si può pensare come "sentito" e non si può sentire di "pensarlo" finito.
Non è il tempo che fa l'eterno, ma il sentimento.
Sentire l'eterno è ciò che rende eterno anche il tempo.

L'etica decadente del sacrificio di sé.

L'Etica laica, dopo aver messo sullo sfondo Dio e l'imperscrutabilità delle intezioni umane, formulò con Kant quel principio secondo cui "L'uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo". È questo un principio che ancora attende di essere attuato, se è vero che oggi le merci e i beni hanno una possibilità di circolazione ben superioe a quella degli uomini, e gli uomini nei vari paesi sono accolti solo se produttori di servizi di beni e di merci...

L'Etica laica, dopo aver messo sullo sfondo Dio e l'imperscrutabilità delle intezioni umane, formulò con Kant quel principio secondo cui "L'uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo". È questo un principio che ancora attende di essere attuato, se è vero che oggi le merci e i beni hanno una possibilità di circolazione ben superioe a quella degli uomini, e gli uomini nei vari paesi sono accolti solo se produttori di servizi di beni e di merci...

L'evoluzione umana somiglia a un vermicello interrato che, man mano che avanza, si allunga mantenendo la propria coda negli spazi di origine. Ciò limita la nostra proprietà di azione e impedisce la comprensione dei compiti affidatici dal Cosmo, ponendoci in questa terra.

L'idea è il parto della mente gravida di se stessa.

L'idea è quella di vedere i propri simili come alleati e il sesso opposto come preda o predatore, questo forse innesca la scintilla, ma come ogni scintilla può innescare il bene o il male, indistintamente. È forse l'inganno ancora il miglior modo di raggiungere l'opposto? Credo di sì. Bisogna sempre creare la curiosità, il bisogno, la passione, piuttosto che tentare di indurla o spiegarla. Tutto ciò si può evitare con lo stesso sesso, dove c'è naturale affinità, ma con il sesso opposto, lì vige ancora il piacevole inganno.

L'ideale è un sogno, la realtà un compromesso.

L'identità nazionale è pura nella sua originalità, è spirituale nella propria anima, è sociale nel suo carattere, è materiale nella sostanza.

L'ignorante è colui che vive secondo luoghi comuni.

L'ignoranza è una brutta bestia, come la mafia, ti opprime...

L'ignoranza è una madre sterile.

L'ignoranza è l'ultima a morire.
Sbagliato!
L'ignoranza non muore mai.

L'ignoranza non muore mai.

L'ignoranza supera l'intelligenza solo se la "ratio" le dà portanza.

L'ignoto inizia a prendere luce quando sei nel buio.

L'idea di perfezione non può esistere, in questa vita, perché troppo, troppo lontana dalla natura umana, o almeno dalla concezione umana. Quindi si potrebbe dire che la cosa che più ci si avvicina è la perfezione con un qualche difetto. Ma se l'idea di perfezione totale, in se è imperfetta (in quanto innaturale), la perfezione con difetto diviene essa stessa... ancora più perfetta... ascendendo a posizione di perfezione... totale. Ci troviamo quindi dinanzi ad un ossimoro, un circolo vizioso che ci vieta d'avere una chiara idea su ciò che si possa definire o meno... perfetto; perfezione perfetta, che in quanto tale diviene imperfetta... perfezione imperfetta, che in quanto tale diviene perfetta. Un sottile, labirintico intreccio per la mente, la cui risoluzione è, temo, ancora troppo lontana dalle mie capacità di approfondimento delle eteree trame volumetriche dell'esistenza.