Comportamento

"Carpe Diem" Cogli l'attimo perché ogni attimo è fuggente. Coglilo così non dovrai pentirti di quello che è o non è successo. Attimo di felicità o non felicità poco importa. Tu coglilo! Un attimo sarà un attimo per sempre.

"Cin cin" è un'espressione da dimenticare, soprattutto durante i brindisi.

"Compatire" = "cum patire" = "soffrire insieme" se si trova chi ne è capace si trova un vero tesoro!

"Con me o contro di me" spesso non è che invidia.

"Cosa mi consigli"? Ti consiglio di tirare fuori tutto ciò che pensi, senza aver paura di fare del male a qualcuno perché quello che non dirai, con il passare del tempo, potrebbe fare molto male a te.

"Cosa ti aspettavi?" sospirò Ursula. "Il tempo passa." "Così è," ammise Aureliano, "ma non tanto."

"Credevo che, pensavo che." Non credere, non pensare, ma cosa più importante: non sei nessuno per giudicare.

"Dare" e "dire": i mezzi per far "fluire".

"Dopo che è morta, l'ho amata". È la storia di ogni vita, e di ogni morte.

"Esserci" non può essere una bella parola scritta in una bella frase. Esserci è un atteggiamento del cuore tramutato in azione.

"Essere" è vivere liberi e sicuri di se stessi, senza sentire il bisogno di ostentare mai una squallida "apparenza".

"Gli altri" è l'alibi preferito per i nostri fallimenti, forse perché è più semplice puntare un dito che esplorare il proprio animo.

"Grazie lo stesso" non è lo stesso di "grazie", è sminuire tempo e risorse emotive comunque dedicateci, è un sottoprodotto della riconoscenza.

"Hai un minuto?" "No!" "Come no?" "Eh sì, ho imparato ad avere un minuto per chi lo ha sempre avuto per me. Tutto il resto può andare a farsi fottere!"

"I soldi non fanno la felicità" per me è solo un modo di dire, perché la completa felicità si avrà quando nel mondo non si soffrirà più la fame, quando nel mondo non ci saranno più guerre, quando i governanti non litigheranno per il potere. Questa sarà la vera felicità. I soldi, adesso come adesso, servono e senza di loro nessuno è felice, sarei ipocrita se dicessi "sì, sono felice senza nulla". Non è cosi, senza soldi non si vive.

"Il senno del poi" indossa l'arrogante sapienza del futuro che ha imparato dagli errori del passato deridendo il presente.

"Incidi l'anima con il fuoco ardente della sofferenza e godrai appieno dei momenti di gioia che la vita ti regalerà, poiché, senza di quelli non potresti goderne": non c'è sofferenza che non si alterni alla gioia... (anche se breve).

"Io per te ci sarò sempre", prima di dire queste parole sarebbe meglio pensare se è davvero ciò che pensiamo e solo un luogo comune facile da pronunciare.

"Io vorrei" non esiste, esiste "io voglio". Anche se sarà come una goccia nel oceano, anche se pensi che nulla cambierà, ma almeno potrai dire "io ci ho tentato" e potrai dire "almeno ho dato l'esempio".

"La ragazza perfetta è quella che gioca alla Playstation e segue il calcio" Allora il ragazzo perfetto è quello che si trucca, va a fare la spesa e si depila?

"Le persone sono ciò che noi troviamo in loro" ciò può essere sia positivo che negativo... voglio dire che ognuno di noi è quello che gli altri ci danno la possibilità di essere, così, viceversa, l'altro appare diverso per ognuno di noi! A volte gli altri tirano il meglio da noi... e noi troviamo del positivo nell'altro anche quando tutto il resto del mondo non lo vede! A volte invece succede proprio il contrario! E magari è stato visto bene, a volte invece si prendono fregature!

"Libertà" non è la parola esatta, ma è la prima che viene in mente.

"Me stessa" è sempre stato il mio porto "sicuro". È li che mi sono rifugiata nelle peggiori tempeste. Li ho raccolto i pezzi del mio dolore, delle mie delusioni e delle mie sconfitte. È li che ho ritrovato la forza e la capacità di rinascere. Li ho visto rifiorire il mio essere donna e la mia persona. Li ho trovato sicurezza e determinazione per riprendere il mio cammino in modo deciso.

"Mi saluti la sua signora": è un modo di dire che si tollera, per riderne. Solo nelle commedie all'italiana.

"Mi saluti la sua signora." "Presenterò i suoi ossequi." Ecco la degna risposta al primo terribile saluto.