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Mi hai detto che devo saper guardare avanti. Ma forse sei tu che non sai guardarti dietro.
Mi hai perso nei giorni in cui ti imploravo un po' di luce e tu serravi le finestre su di noi, ora che ho spalancato le porte ti meravigli che quella luce così forte mi inviti ad andare verso il sole.
Mi hanno attaccato in tutti i modi, e non ho capito il perché. Mi hanno detto di tutto e di più, e non ho capito il perché. Per un attimo ho tentennato; quindi, ho chiesto il motivo, e ad oggi non una sola risposta. Mi sono "violentato" per cercare di dar loro ragione: non ci sono riuscito. Peccato, vi è andata male. Anche stavolta.
Mi hanno dato della persona poco seria, solo perché non riuscivo a stare seria di fronte alle "cazzate" che sparava certa gente! Mi hanno dato della merda, solo per sviare la gente dall'odore che emanavano loro stessi. Mi hanno dato della cattiva, solo perché a dire ciò che penso ci metto pochissimo e non mi risparmio mai. Del resto quando decido di parlare parlo una volta sola e quindi parlo chiaro! Mi hanno dato della maleducata solo perché il "vaffanculo" detto con il cuore a chi se lo merita non lo trattengo certo tra i denti! Beh... fierissima di essere classificata così! Perché quando questo giudizio arriva da chi mi suscita tali comportamenti non può che essere un gradito complimento!
Mi hanno detto che ho tanti difetti, in realtà ne ho molti di più di quanti ne vedano gli altri.
Mi hanno detto fermati, non mi hanno chiesto mica dove vai.
Mi hanno insegnato a non giudicare e a cercar di capire. Mi hanno insegnato a non usare gli sbagli altrui per ferirli. Mi hanno insegnato che non è detto che gli altri con me si comportino allo stesso modo, ma mi hanno anche insegnato a non cambiare malgrado questo.
Mi hanno insegnato a vivere rispettando gli altri... Ma non mi hanno insegnato a come poter tenere fede a questo principio nel momento in cui è il rispetto nei miei confronti a venire a mancare!
Mi hanno insegnato che per essere amati si deve amare. Mi hanno insegnato a rispettare i sentimenti e la vita altrui, Ma ho imparato vivendo quanta gente predica tutto questo ma solo se si tratta di se stesso.
Mi hanno montato al contrario, ho il cuore a vista e tutti lo colpiscono, lo feriscono e lo schiacciano...
Mi hanno proprio scelto bene i miei vizi: si sono tolti ogni capriccio lasciando a me il prezzo da pagare.
Mi illudo ancora di trovare qualcosa di buono nelle persone. Dovrei smettere, sono cresciuta, ma non riesco ad abituarmi al peggio.
Mi illumino di meno... forse quando penso a illusorie frequentazioni, paragonabili a quelle mine vaganti che guai a metterci un piede su... creano esplosioni devastanti lasciando solo cenere e fumo... le esplosioni affascinano tanto, ma se alla fine guardi dentro il congegno il più delle volte è di una banalità unica. Trucchi e belletti, chiunque diventa bello... vorrei vedervi di primo mattino prima del restauro!
Mi incateno coi miei stessi pensieri. Ad alcuni aggiungo un lucchetto in modo che non possano scappare. È una lotta tra me e loro. Seppur il mio masochismo rende sfavorita la mia posizione. Indiscutibile la loro vittoria.
Mi innamoro tutti i giorni, di un sacco di fotografie in bianco e nero. Ho problemi con i colori, eppure dicono che fanno bene come emoscambio.
Mi isolo da questo mondo di merda fino a quando resterò io e il mio mondo!
Mi lascerò trasportare dai ricordi, con fragranze di ieri, dettagli, momenti. Voglio portare tutto con me, nel mio domani, lasciare nell'anima frammenti di cuore, e vivere così, semplicemente.
Mi lascio accarezzare il viso dal vento della libertà.
Mi manca il brillio dei tuoi occhi... in cui limpida specchiava di luce la tua anima.
Mi metto in discussione, rompo gli equilibri, non preservo l'apparenza, corro il rischio di capovolgere la vita. Non esiste equilibrio migliore che essere se stessi senza confini.
Mi metto in gioco solo a metà, non facendomi coinvolgere più di tanto, ma a me va benissimo così.
Mi metto in gioco solo se giochi pulito, se vuoi giocare sporco gioca con quello che hai di più immondo, la tua coscienza.
Mi metto sempre in discussione perché mi piace il dialogo, l'interagire con le altre persone. Lo faccio non perché mi piace la polemica, anzi mi dà fastidio. Penso che il mettersi in discussione fa che venga fuori il carattere delle persone, solo così saprai con chi hai da fare.
Mi odiano molte più persone di quanto io sappia, ancor più di quanto io creda. Però, l'unica cosa triste, infine, è la consapevolezza che la maggior parte di essi non lo dicono guardandomi negli occhi.
Mi parlo, ma non mi ascolto. Non ho più dialogo con me, solo reciproca sopportazione.