Comportamento,

Ci guardo spesso al di là di ciò che vedo. Guardo spesso anche al di là di ciò che sembra, ma credetemi quando dico che pochissime volte sono stato guardato nello stesso modo. Ecco che a volte passa la voglia di capire, si spegne la voglia di comprendere e non si ha più interesse nel cercare spiegazioni.

Ci hai ripetuto che è giusto essere "normali" perché, in fondo, la gente normale non è affatto normale. Ognuno riesce a fare qualcosa di speciale. E ognuno ha un valore particolare per le persone che lo amano. Ma se non vuoi essere normale, non devi esserlo per forza. Chissà cosa potrai fare se con tutto il cuore, la mente e il coraggio che hai, inseguirai il tuo sogno nel cassetto.

Ci hanno dato il libero arbitrio perché non soccombessimo al volere e alle decisioni degli altri, poi arriva un'emozione e ci consegniamo volontariamente al nostro carnefice.

Ci hanno provato in tutti i modi a screditarmi, a infangarmi, a farmi passare per quello che non sono, ma il mio essere ha vinto su tutto smascherandoli e rivelandoli per quel che sono: invidiosi.

Ci ho sperato sei volte, sono quindi (esa)sperato.

Ci imponiamo di non aspettare nessuna e invece poi ci ritroviamo ad attendere quel niente, che nemmeno viene.

Ci insegnano a fidarci, a dare alle persone possibilità. Ci insegnano a rispettare, a non rispondere alla cattiveria con altra cattiveria. Ci insegnano la coerenza, l'onestà e l'umiltà. Crescendo ho capito che molte persone da tutti questi insegnamenti non hanno apprezzo un cazzo!

Ci insegnano fin da piccoli ad avere rispetto per gli altri... cresciamo con l'idea fissa che il rispetto è una legge insostituibile e certa. Poi ti ritrovi buttato a catapulta nella vita e ti rendi improvvisamente conto che sei l'unico essere al mondo che abbia conservato dentro di se il rispetto per le persone che ti circondano, ma sei l'unico o quasi perché intorno a te gli altri ti rispettano talmente tanto che non si accorgono nemmeno che esisti.

Ci lamentiamo degli altri perché non abbiamo il coraggio di guardare dentro noi stessi.

Ci lamentiamo e cerchiamo in tutti i modi di non rimanere soli, ma continuiamo a parlare solo di noi stessi.

Ci lamentiamo troppo mentre, c'è chi in silenzio si lamenta del nulla.

Ci lasciamo condizionare sempre troppo da ciò che ci circonda, cercando nel dolore la gioia, e nella gioia la delusione. Amiamo chi ci delude e feriamo chi ci ama. Ci lasciamo conquistare da false congetture, lasciando che, chi non brilla di luce propria, ci abbagli. Ed è sempre così, "doniamo tanto a chi merita meno" e meno a chi merita tanto.

Ci lavoro tanto su di me, da tanto tempo. Per conoscermi, capirmi, convivermi. Forse è per questo anche che funziono a scatti. Sono donna, a smontare roba complicata poi non la so rimettere a posto.

Ci metti tanta volontà, ti sforzi, impegni tutta te stessa per far comprendere alle persone che ti girano intorno quali siano le motivazioni delle tue azioni, ma niente, le cose continuano a non cambiare e la gente a "mormorare".

Ci metto molto tempo prima di decidere di andarmene ma quando vado via, non torno più.

Ci metto poco a darti l'anima, ma sappi che non ho esitazioni ad andare se capisco di non essere apprezzata.

Ci metto un po' a capire, poi quando mi è tutto chiaro, prevale solo l'indifferenza.

Ci metto un po' ad allontanare le persone dalla mia vita, anche quelle che meriterebbero solo un calcio nel sedere, perché, quando mi affeziono, divento cieca e giustifico anche l'evidenza. Riconosco di avere questo limite, tendo sempre a cercare il buono, anche là dove non esiste. Però, ricordate che sono le persone come me, quelle che pensate che siano un po' stupide, a non tornare sui propri passi quando prendono una decisione.

Ci metto un po' per capire che certe cose non fanno per me, tantomeno certe persone. Ma quando l'ho capito, non volto pagina del libro per ricominciare da capo, strappo il libro, e che non se ne parli più.

Ci metto un po', ma poi non volto pagina, la strappo.

Ci nascondiamo dietro maschere fatte di parolacce e ci vogliamo far vedere forti e bastarde/i, ma spesso dietro si nasconde chi ha un animo talmente fragile da frantumarsi ad ogni piccolo colpo che la vita da.

Ci nascondiamo e ci vergogniamo di tante cose nella nostra vita, ci nascondiamo quando siamo tristi, ci nascondiamo quando siamo arrabbiati, ci nascondiamo quando piangiamo, ci vergogniamo a mostrarci nudi nell'anima, ci vergogniamo delle nostre debolezze, ci vergogniamo delle nostre fragilità, della nostra povertà, ci vergogniamo a volte anche nel mostrare la nostra fede per paura di essere presi in giro della nostra speranza e facciamo i duri. Io non mi vergogno, sono fragile, triste, debole, povera, ma sono fiera e ricca, perché il mio Gesù ha rubato il mio cuore e la mia vita.

Ci permettiamo dare consigli e direttive a gli altri, sapendo di non avere idoneità e qualifiche.

Ci piace complicarci l'esistenza perché diamo troppa importanza agli altri. Che poi agli altri, di noi, importa assai meno di quanto pensiamo.

Ci piace così tanto apparire, che, se fossimo in tv, Carlo Conti sarebbe un emerito sconosciuto.