Amore,

Eri seduto al pianoforte ti chiesi:"mi ami?". Il tuo viso arrossì schiacciasti una nota ed era il si!

Eri troppo sicuro. Di te, di me. Sicuro che comunque mi avresti trovata lì ad aspettarti, a capirti, giustificarti, comprenderti. Sicuro che io ci sarei stata. Sempre e comunque. Ma non funziona così. L'amore non funziona così. L'amore non è aspettare, non è sperare, chissà cosa, chissà quando, chissà chi. L'amore non sono le briciole, gli ultimi pensieri, i ritagli di tempo, la certezza che "tanto ci sarà sempre". L'amore si fa in due. Mi hai dato per scontata. Ma io non sono mai stata in saldo.

Eri un attimo che faceva invidia all'eternità.

Eri un fiore da tenere con cura, ma ho dovuto lasciarti andare...

Ero a pezzi. Li raccolsi e te li donai tutti.

Ero così attirato dalla sua bocca, che quando me ne staccavo spesso dimenticavo come si riprendesse a respirare.

Ero così uccisa, che il solo vivere mi struggeva.

Ero felice e nulla sembrava andar male, nulla a parte noi.

Ero felice, me ne accorsi all'improvviso, sospirando profondamente avvertii una calma insolita che mi avvolgeva. Osservavo il suo sguardo rilassato e non desideravo vedere altro, era tutto quello di cui avevo bisogno. Capii allora che esiste un momento nella vita di una persona dove non ci si può più nascondere, dove non si può più scappare, ma soltanto vivere Chi ci da ossigeno, chi ci fa stare bene, anche se va contro le regole, contro i principi, contro la ragione, c'è un momento in cui bisogna lasciare decidere al cuore!

Ero il peccato con cui con la sola anima potevo pagare. Ero stata l'amore, la passione, la dedizione.

Ero il vampiro, e lei aveva il sangue più dolce che avessi mai odorato in ottant'anni.

Ero innamorato del mondo intero e di tutto ciò che viveva nelle sue braccia di pioggia.

Ero lì... solo... è passata un'anima e mi ha rapito.

Ero spento, intorno a me era tutto buio, ma sei arrivata tu a far luce nelle mie giornate, con te al mio fianco il mio cuore ha ripreso a vivere.

Ero stanco di parlare con lei. Era come giocare a scacchi!

Ero stato dimenticato e tu mi hai trovato.

Ero stato sempre convinto di essere un'ottimo amante fin a quando scoprii che lei aveva l'asma.

Ero un demone senz'anima e tu mi hai reso angelo. Ora sono un angelo senz'ali rispedito all'inferno.

Ero un diavolo, volevo la sua anima, ma lei mi rubò il cuore.

Ero un piccolo nulla che aspirava al tutto senza ottenere mai niente. Adesso avevo quel tutto che mi bastava a dimenticare quel nulla che mi devastava, adesso avevo un noi e tutto il resto non contava.

Ero una conchiglia vuota. Come una casa sfitta dopo uno sfratto, del tutto inabitabile. Ora stavo un po' meglio. Il soggiorno era in corso di ristrutturazione. Ma era tutto lì, il resto non era cambiato.

Ero uno tra i tanti, ma per lei, tra i tanti, ero uno. È così, a volte non conta chi sei, ma come ti fanno sentire.

Eros con le sue ali, rivela che appartiene a mondi sottili, aerei, rapidi, celesti, che vive in una dimensione invisibile, quella dell'anima, e che solo la mente libera dalle identificazioni può coglierne la portata.

Eros non è violenza, ma è acuta vendetta intellettuale dell'amore.

Errare è umano, perdonare è amore.