Accomodante

Chi pensa di distruggermi con parole cattive sbaglia, perché sono sorda, e cieca per quelle persone.

Chiamiamo sventure quanto resta di ciò che non abbiamo saputo affrontare, e porre rimedio, quando avremmo potuto.

Ci eravamo nascosti dietro a una promessa che non aveva speranza, ma faceva sognare.

Ci muoviamo a zig zag, sotto la pioggia, per evitare le gocce, ottenendo come risultato solo l'esserci bagnati di più, mentre avremmo potuto avere un andamento costante e salvare almeno la dignità, di chi accetta semplicemente il fatto che piova.

Ci sono cose che non puoi fare a meno di seguire, perché non puoi fare altrimenti, fintanto che il tuo pensiero scorre verso altri sentieri.

Ci sono stronzate che diventano filosofiche e noi comunque le condividiamo.

Ci sono tante cose che non capisco e altrettante ce ne sarebbero da dire, ma mi adeguo, taciturno, per quieto vivere.

Ciò che è giusto non sempre è bello, ingiusto affascina di più.

Ciò che rende superiori è il perdonare tutto agli altri e nulla a se stessi.

Col tempo ti assuefai alla solitudine degli altri, quella di chi vorresti accanto e ti capisse, e invece ti sfugge. Ti convinci che solo chi è della tua stessa essenza possa capirti senza parlare ma ti guardi intorno e non vedi nessuno. Questo però non è perché non vi sia davvero nessuno ma poiché, nel frattempo, sei diventato così ermetico che neanche il silenzio riesce più a parlare per te, né tu con te stesso. E ti senti solo.

Con il tempo ho imparato ad aspettare, la pazienza è una grande alleata, il tempo paga eccome se paga.

Di ciò che faccio e decido non devo rendere conto a nessuno, e nessuno si deve permettere di giudicare le mie scelte visto che la vita è mia e sono io che devo viverla come meglio credo, per questo posso anche sembrare egoista ma la prima persona a cui devo pensare sono io, e quello che conta è la mia serenità, sono stanca di dover pensare sempre a ciò che serve agli altri a scapito di me stessa.

Dicono che nell'antichità l'ospitalità fosse sacra. Diranno che ai nostri tempi l'ospitalità era un lusso.

Diffida di chi ti loda per avere la tua approvazione.

E non si accettano fotocopie né si fanno sconti! Oggi io posso dire "voglio" e pretendere ciò che fino a ieri con umiltà e rispetto era un "vorrei", non più "dovrei". Il mondo mi deve qualcosa, e basta con i "potrei", io "posso".

Esasperarsi e buttarsi a capofitto in qualche sconosciuto ideale è facile, specie se incerti del nostro reale, tentati di passare per convenienza dalla parte opposta.

Essere accomodanti è un segno d'intelligenza e d'umanità che, ahimè, spesso viene frainteso e scambiato per debolezza della quale approfittarne, mancando di rispetto.

Essere innocenti in Italia è pericoloso perché non si hanno alibi.

Essere innocenti in Italia è pericoloso perché non si hanno alibi.

Eterno dilemma di chi come me lascia vivere!

Forse bisogna lasciare le cose come sono, non volerle cambiare solo perché vogliamo che siano diverse.

I Lavori "accomodanti" trasformeranno in povertà questa generazione.

Il permesso si chiede per le cose, non le persone.

Il tempo non ha tempo... del tempo non si dovrebbe aver paura.

Il vero perdente è chi non si mette mai in gioco.