Aveva bisogno di trarre una specie di profitto personale dalle cose, perciò respingeva come inutile tutto quello che non contribuiva a saziare immediatamente il suo cuore. Aveva un temperamento...
Aveva creduto nell'impossibile e, proprio per questo, aveva vinto una serie di battaglie che tutti - compreso me - consideravamo perse. Ecco una qualità precipua del guerriero: capire che la vo...
Aveva gli occhi neri come quelli di Hagrid, ma del tutto privi del suo calore. Erano gelidi e vuoti, e facevano pensare a due tunnel immersi nel buio.
Aveva il cuore che gli sbatteva da dentro come un matto, le mani che gli tremavano e uno strano ronzio nelle orecchie. Non c'era da stupirsi, pensò: non capita tutti i giorni di riuscire a vola...
Aveva imparato a rispettare il baratro che lui aveva scavato tutto intorno a se... anni prima aveva provato a saltarlo quel baratro e ci era cascato dentro... ora si accontentava di sedersi sul ciglio...
Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, correvano il rischio di cominciare a far lavorare il cervello.
Aveva sbagliato, e sapeva di dover pagare un prezzo. E il prezzo era stato bere un calice colmo del più crudele dei veleni: la solitudine.
Aveva sempre accettato di servire il tempio di Apollo, con tutta l'ingenuità del primo amore, ma non era mai stata una libera scelta.
Aveva senso proseguire? Lì non c'era niente. Nient'altro dei ricordi che avrei potuto rievocare a piacimento, se fossi stata capace di sopportare il dolore che scatenavano. Fui sorpresa da una ...
Aveva trascorso la vita sempre attendendo qualcosa: il ritorno del padre dal lavoro, la lettera del suo ragazzo che non arrivava, gli esami di fine anno, il treno, l'autobus, una telefonata, il giorno...
Aveva trascorso tutti quegli anni lontana da se stessa. Un campo arido, riarso, al di là di ogni lamento o desiderio, al di là del sogno, della delusione. Il futuro non aveva importanza....
Aveva una specie di grafomania, anche: scriveva a matita sul legno fibroso del banco dove lo smalto era saltato a penna sui fogli a righe dei quaderni, a pennarello sulla tela militare della sua borsa...
Avevi detto che per te non significava niente, ma alla fine era tutto.
Avevo dimenticato la morte.
Avevo già perso troppo. Il destino aveva forse deciso di strapparmi gli ultimi brandelli di pace?
Avevo l'abitudine di dire agli intervistatori che scrivevo tutti i giorni eccetto Natale, il Quattro Luglio, e il giorno del mio compleanno. La verità è che quando scrivo, scrivo tutti i...
Avevo l'abitudine di dire agli intervistatori che scrivevo tutti i giorni eccetto Natale, il Quattro Luglio, e il giorno del mio compleanno. La verit? ? che quando scrivo, scrivo tutti i giorni, fanat...
Avevo pensato sempre che il destino fosse scritto solo ed esclusivamente da noi stessi, perché se esisteva un destino scritto ed un Dio che faceva le sue volontà noi eravamo solo dei bur...
Avevo sempre saputo che il vero amore ? al di sopra di tutto e che sarebbe stato meglio morire, piuttosto che cessare di amare. Ma pensavo che solo gli altri ne avessero il coraggio. In quel momento, ...
Avevo un estremo bisogno di viaggiare, colsi quindi l'occasione al balzo e iniziai l'avventura. Al capolinea decisi di scendere, esausto ma felice, posizionai il segnalibro, riposi il libro sul comodi...
Avevo voglia di urlare, volevo gridare, volevo stracciarmi i polmoni, come Papillon, con tutta la forza dello stomaco, spaccandomi la trachea, con tutta la voce che la gola poteva ancora pompare:
&quo...
Avrebbe preferito che tutto questo non fosse successo.
Invece, le cose succedono.
Si dicono parole che lasciano dietro conseguenze e significati. Si fanno gesti che possono ferire, per volont? espress...
Avrebbe voluto sapere che cosa stava facendo adesso alla festa di Gabbe, quando era il suo compleanno. Che numero di scarpe portava e se aveva mai sprecato un secondo del suo tempo a pensare a lei.
Avremo sempre fame.
Avvertii uno strano rumore. Credevo non emettesse alcun suono un cuore che si spezza.