Enrico Avveduto : Salutarsi è contagiarsi di reciproca divini



Salutarsi è contagiarsi di reciproca divinità interiore. Nel saluto si celebra l'inizio della creazione. Tutto è possibile nello spazio di vulnerabilità del saluto. Chi non sente l'esigenza di salutare è sazio di sé, ossia è già morto. L'intensità di un saluto è proporzionale alla vicinanza di un uomo verso se stesso. Chi non è capace di amarsi può salutare solo formalmente, e un saluto formale, freddo, di routine, è indegno dell'essere umano. Da un semplice saluto comprendiamo molto su noi stessi e sugli altri.

Enrico Avveduto

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