Laura Zoccheddu: Tu con la tua anima disperatamente dannata, mi hai



Tu con la tua anima
disperatamente dannata,
mi hai incatenata, incantata.
I tuoi occhi scrutano perversi
il mondo, e profondamente
lo vogliono, lo cercano.
Tu non sei che un angelo,
un angelo dannato,
destinato ad una vita lugubre,
buia, eppure vedi una luce
che ogni mortale ignora,
hai aperto una porta
alla sapienza eterna e vera,
e per questo condannato e
forse un giorno ingiustamente...
giustiziato.
La tua bocca parla
di cose proibite, di verit� censurate,
critica le assurdit� del mondo.
Eppure tu non sei che un angelo,
un angelo destinato ad una vita
solitaria, lunga e dura come
rigidi inverni.
Come gelo, la societ�,
su di te s'abbatter� per soffocare
la tua sete di verit� e giustizia,
chiusi nella loro ignoranza,
non vorranno vedere, non
vorranno sentire.
Eppure tu,
dolce, dannato, triste angelo,
non farai che aumentare il calore,
la passione, che dimorano in te,
che ti danno una ragione per vivere.
A volte vorresti che mai
la tua mente fosse stata illuminata:
� difficile combattere da soli,
e piangi nel tuo silenzio,
e un rosso scarlatto scende sulle
tue guance.
Gridi, gridi piet� ad una vita pi�
volte rinnegata,
ma tu sei il prescelto, non sei che
un portatore di felicit�, di serenit�.
Eppure vivi nella disperazione,
nel tuo dolore, mascherandolo,
nascondendolo a te stesso,
vivi le pene dell'inferno,
solo per portare un po' di pace.
Ma tu, tu non sei che
un angelo,
tu sei innocente,
ma per il mondo sei il male,
sei le loro paure, sei le loro
perversioni, sei ci� che rifiutano.
E per me, non sei che
l'amore, la passione, il fuoco,
la sapienza, la verit�,
sei il mio spirito, la mia anima,
tu che mi proteggi sotto le tue ali,
che mi guidi con la tua mano,
che mi parli con gli occhi,
tu che sei la mia salvezza,
tu: il mio angelo nero.


Laura Zoccheddu

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