Edoardo Cossu: Il sole sorge al di là del mare, un nuovo giorno



Il sole sorge al di l�
del mare, un nuovo giorno
sembra iniziare, ma una
sciagura avanza, invisibile
e inaspettata travolge
settembre, mese di dolore
per cui il mondo, come
un orologio privo di
carica, si ferma e smette
di girare.

All'orizzonte due dardi
feriscono il cuore
della grande mela e
due giganti, simboli
di una nazione
intera, terminano per
cadere gi� come castelli
di sabbia, un silenzio di
riflessione si espande
tra i quartieri, occhi
stupiti osservano le
mille persone gettarsi
nel vuoto per la
disperazione e le
fiamme invadono
i gemelli del cielo,
le urla di sconforto
risuonano nell'aria e
le loro vibrazioni
fanno tremare la
terra ai propri piedi.

Cadono fiocchi di cenere
che si spengono sui desolati
e ormai caotici marciapiedi di Manhattan; La speranza,
se pur si sia tramutata
in pura falsit�, rimane viva
negli occhi di tutti,
le preghiere cercano di
detergere l'aria,
ormai macchiata dal
solo panico.

Un boato assordante
turba New York, la torre
nord sembra aver ceduto,
milioni di vite, sepolte
dalle macerie, fanno si
che la linea della loro
vita si spezzi, la gioia
di un istante come breve
sogno si dissolve nel
nulla ed il sacrificio
di una vita volare
via come foglie al
vento.

Un secondo tuono uccide
una nazione che si inchina
e domanda piet�, sembra
che anche la torre sud sia
caduta gi�, a questo
punto, tutto � ormai perduto,
si spera solo che il grande
incubo trovi tregua;
altre tante innocenti
persone per follia umana
abbandonano questo mondo
e tante altre milioni di
famiglie si spaccano
come melograni ormai
maturi.

Un enorme mantello di
fumo copre il tutto,
e persino il cielo,
poco tempo fa, azzurro
e sereno, smette di
splendere e si rattrista
quasi stesse per piangere.

La polvere sale in cielo,
tutto si spegne e si fa cupo,
le tremila persone divenute
anime gremiscono la porta
del signore e a gran
voce esigono spiegazioni
per cosa mai sia successo
quel triste undici settembre;
i reclami proseguono ma dalla
porta nessun suono, nessuna
voce si diffonde.


Edoardo Cossu

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