Arthur Rimbaud: Io, come un angelo seduto dal barbiere, vivo strin



Io, come un angelo seduto dal barbiere,
vivo stringendo uno scanalato bicchiere,
collo e ipogastrio curvi, una " Gambier" tra i denti,
sotto i cieli gonfi di vele trasparenti.

In me mille sogni, come caldi escrementi
di vecchia colombaia, fan dolci bruciature;
e il mio tenero cuore � un alburno, a momenti,
che il giovane oro insanguina di linfe oscure.

E, quando con cura ho ringoiato ogni sogno,
mi volto, bevuti pi� di trenta bicchieri,
e mi raccolgo a mollare l'acre bisogno:

dolce come il Dio del cedro e degli iss�pi,
io piscio altissimo e lontano contro i neri
cieli - approvato dai grandi eliotropi.


Arthur Rimbaud

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