Paulo Coelho: Scrivere è una delle attività più solitarie del



Scrivere � una delle attivit� pi� solitarie del mondo. Una volta ogni due anni, io mi siedo davanti al computer, osservo il mare sconosciuto della mia anima e scorgo alcune isole - idee che si sviluppano e che sono pronte per essere esplorate. Allora prendo la mia barca - il suo nome � "parola" - e scelgo di navigare verso la pi� vicina. Durante il tragitto, mi imbatto in correnti, venti e tempeste, eppure continuo a remare, sempre pi� esausto. Sono consapevole di essermi allontanato dalla rotta, di non avere pi� all'orizzonte l'isola dove intendevo arrivare.
Tuttavia non c'� modo di tornare indietro: devo proseguire comunque, oppure mi ritrover� perso in mezzo all'oceano. In quel momento, mi attraversa la mente una sequela di scene terrorizzanti: io che trascorro il resto della mia vita parlando dei successi passati, o criticando aspramente i nuovi scrittori, per il semplice fatto di non avere il coraggio di pubblicare altri libri. Ma il mio sogno non era quello di fare lo scrittore? Dunque devo continuare a creare frasi, paragrafi, capitoli, a scrivere fino all'esaurimento, senza lasciarmi paralizzare dal successo, dalla sconfitta, dalle trappole.
Scosso da questi pensieri assurdi, scopro in me una forza e un coraggio di cui ignoravo l'esistenza: mi aiutano ad avventurarmi nel lato sconosciuto della mia anima. Mi lascio trasportare dalla corrente e finisco per ancorare la mia barca nei pressi dell'isola dove sono stato condotto. Passo giorni e notti scrivendo ci� che vedo, domandandomi per quale motivo sto agendo cos�, ripetendomi ad ogni istante che questo sforzo � ormai inutile, che non ho pi� bisogno di dimostrare niente a nessuno, che ho gi� ottenuto ci� che desideravo e molto pi� di quanto osavo sognare.


Paulo Coelho

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