Emily Brontë: Io sono l'unica il cui destino lingua non indaga,



Io sono l'unica il cui destino
lingua non indaga, occhio non piange;
non ho mai causato un cupo pensiero,
n� un sorriso di gioia, da quando sono nata.

Tra piaceri segreti e lacrime segrete,
questa mutevole vita mi � sfuggita,
dopo diciott'anni ancora cos� solitaria
come nel giorno della mia nascita.

E vi furono tempi che non posso nascondere,
tempi in cui tutto ci� era terribile,
quando la mia triste anima perse il suo orgoglio
e desider� qualcuno che l'amasse.

Ma ci� apparteneva ai primi ardori
di sentimenti poi repressi dal dolore;
e sono morti da cos� lungo tempo
che stento a credere siano mai esistiti.

Prima si dissolse la speranza giovanile,
poi svan� l'arcobaleno della fantasia;
infine l'esperienza mi insegn� che mai
crebbe in un cuore mortale la verit�.

Era gi� amaro pensare che l'umanit�
fosse insincera, sterile, servile;
ma peggio fu fidarmi della mia mente
e trovarvi la stessa corruzione.


Emily Bront?

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