Daniele Cavalera: Quante volte quante il mio cuore stordito da cupa



Quante volte quante
il mio cuore stordito
da cupa vita al doppio malto
ha viaggiato affettando
fredde e dolorose nebbie...
Come tra grigi e frondosi pensieri
piegati dalla ghiaccia solitudine.
Spogli e bigi alberi a picco
piagati da foschi presentimenti...
Come tra corvi a lutto
appollaiati ordinatamente
su rami di Dolore e di Morte.

Ma quante quante volte
ho sfrecciato
vorticosi rimorsi e scivolosi rimpianti
lasciandomi
a velocit� innervata
su per una innevata
discesa
che curva puntualmente, la bastarda,
quando meno te lo aspetti...

E sai tante e quante volte
ho sterzato e frenato bruscamente
per sfregiare in bocca la morte
che non si degna e non mi molla...
Che con la sua torpida lingua
penetra frigida
i miei pi� coloriti sogni
e i pi� fantasiosi disegni,
ma che ancora non si decide,
la fottuta,
a lasciarmi Dormire?


Daniele Cavalera

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