Edoardo Cossu: In quella caliginosa e vuota stanza, mi adagio sul



In quella caliginosa e vuota stanza,
mi adagio sul letto ormai priva di lei,
tenendo stretto tra le mie tremanti mani
la sua scarlatta veste dal profumo ancora
fin troppo vivo, d'acqua di rose.

Malgrado non vi sia, il suo ricordo
mi giunge sino al cuore e come un filtro
magico mi fa credere tuttora che lei
sia ancora distesa li, in quelle morbidi
lenzuola di seta, mi volto e comprendo che tutto ci�
� solo un sogno; ancora una volta i miei occhi
riprendono a luccicare come stelle nel cielo,
ed il mio sorriso sino a poco
tempo fa vivo, si spegne nel ricordo di
quella sua foto nel com�.

Mi guardo attorno e nella stanza sul
quale sono avverto la sua presenza,
con follia ma disperazione divulgo parole,
e queste, invano risuonano nella vuota e desolata stanza.
Una leggiadra brezza fresca si espande dalla
finestra alla stanza, accarezza il mio corpo
e gela l'animo mio che non si rassegna al
pensiero di averla persa per sempre.

Alzo gli occhi al cielo e cerco una eventuale
risposta a questo mio dolore che non trova pace
e nel baratro di un esistenza che non ha pi� senso
aspiro a divenire cenere, polvere, come ci�
che ne rimane della mia vita.

A gran voce chiamo il pi� bel dono
che lei donna creatrice mi don�, giunta
dinanzi a me, le presi la mano e gli diedi un bacio
sul viso e con l'animo infranto dissi: figlia mia!
La donna di casa adesso sei tu, la mamma �
volata via, gli angeli l'hanno fatta
diventare una di loro, ma ricorda che lei rimane
viva nel nostro cuore attraverso
il suo ricordo...

Tutto questo eterno girare, senza te non mi diverte pi�,
per questo chiedo di venire con te la su...


Edoardo Cossu

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