Maurizio Molinaro: Il freddo scende profondo nell'anima e non è la n



Il freddo scende profondo nell'anima
e non � la neve che fuori fiocca a raffreddarlo.

Sono le tue parole
Sono i tuoi comportamenti
Sono i tuoi pensieri ormai altrove
Sono i tuoi piedi ancora qui ma pronti a partire

Guardo i tuoi occhi neri
Accarezzo i tuoi lunghi capelli soffici come seta

I tuoi gesti convulsi mentre sogni
incantano il mio sguardo
che spia il tuo sonno agitato

I tuoi piedi spuntano dal fondo delle lenzuola
e le dita affusolate si muovono come quelle di un musicista
mentre accarezza i tasti solleticando il suo pianoforte
in una melodia dolce e soffusa

Come dolce e soffusa � la luce ti questo mio triste mattino
che ti avvolge calda come a proteggerti,
a cullare gl'ultimi minuti
in questo tuo sonno agitato

Una valigia imperfetta, disordinata, riposa appoggiata su una sedia
Un profumo, una spazzola, una cintura rossa,
una camicetta spiegazzata, una maglia,
un po' di collant arrotolati in un angolo della valigia quasi nascosti
e quelle cos� minuscole mutandine di pizzo.

Si intravedono sotto la maglia, quei soffici balconcini,
impalcature delle tue dolci colline cos� calde e morbide.

Presto andrai, hai deciso, partire, lasciarmi � il tuo ultimo scopo
nulla trattiene la tua volont� di volgere altrove.
Neppure questo tempo cos� gelante che ghiaccia i muri delle case, copre le strade nascondendo le vie e che ha rabbrividito anche il tuo cuore.

Ti guardo per qualche ultimo istante prima del tuo risveglio
prima che tu te ne accorga,
affinch� resti in me una tua ultima immagine, nitida,
bella come un dolce ricordo da chiudere in una busta gialla
sigillata da una lacrima.


Maurizio Molinaro

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