Paulo Coelho: "Nella dissertazione che sto scrivendo, e che



&Quot;Nella dissertazione che sto scrivendo, e che presenter� all'accademia delle scienze slovenie [il dottor Igor non voleva diffondersi in particolare sul Vetriolo], cerco di studiare il comportamento umano detto 'normale'. Molti medici prima di me l'hanno studiato, giungendo alla conclusione che la normalit� � solo una questione di consenso. Ossia, se molta gente pensa che una cosa sia giusta, quella cosa lo diventa. [...]
"Beh adesso veniamo alla tua malattia. Ogni essere umano � unico, con le proprie qualit�, i propri istinti, le proprie forme di piacere, il proprio spirito d'avventura. Ma la societ� finisce per imporre una mniera collettiva di agire: nessuno si ferma mai a domandarsi perch� sia necessario comportansi in quel modo. Ci si limita all'accettazione. Nel corso della tua esistenza hai mai conosciuto qualcuno che si sia domandato perch� le lancette dell'orologio si muovono in una direzione, e non in quella opposta?"
"No"
"Se qualcuno lo domandasse, probabilmente si sentirebbe rispondere 'ma tu sei matto!' Se insistesse nella domanda, dapprima le persone tenterebbero di trovare una ragione, poi cambierebbero argomento, perch� nn pu� esistere alcun motivo oltre a quello che ti ho spiegato. Ora ripeti la tua domanda."
"Sono guarita?"
"No. Tu sei una persona diversa, che vuole essere uguale. E questo, dal mio punto di vista, � considerato una malattia grave."
"� grave essere diversi?"
"� grave sforzarsi di essere uguale. � grave voler essere uguale, perch� questo significherrebe andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo, non ha creato una sola foglia identica a un'altra. Ma tu ritieni che l'essere diverso sia una follia, e perci� hai scelto di vivere a Villete. Perch� qui, visto che tutti sono diversi, diventi uguale agli altri. Capito?"
Mari fecce un cenno con la testa.


Paulo Coelho

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