Sebastiano Vanazzi: Corimbi anelanti sommossi dal vento, rabido contra



Corimbi anelanti sommossi dal vento,
rabido contrappuntare ai profili
scarruffati di cime profondate
nella nebbia roca, vocio attonito
che rabbercia il silenzio abbarbagliato
fra i ramigli di novembre, smagliare
d'un refe di memorie che pencola
fra il muto carcame di foglie aggricchiate,
aggallare di pietre affastellate:
un ponte e poi il varco. Arrivederci
? fugano sistri cton� la belletta
che vagolava l'ultimo fantasma ?
oltre le infiorescenze, a finisterre.


Sebastiano Vanazzi

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