Ora invece la terra
si fa sempre pi� orrenda:
il tempo � malato
i fanciulli non giocano pi�
le ragazze non hanno
pi� occhi
che splendono a sera.
E anche gli amori
non si cantano pi�,
le speranze non hanno pi� voce,
i morti doppiamente morti
al freddo di queste liturgie:
ognuno torna alla sua casa
sempre pi� solo.
Tempo � di tornare poveri
per ritrovare il sapore del pane,
per reggere alla luce del sole
per varcare sereni la notte
e cantare la sete della cerva.
E la gente, l'umile gente
abbia ancora chi l'ascolta,
e trovino udienza le preghiere.
E non chiedere nulla.
David Maria Turoldo
E i torturati
in grumi neri
inutilmente
urlano.
Morte necessaria come la vita,
morte come interstizio
tra le vocali e le consonanti del Verbo,
morte, impulso a sempre nuove forme.
Ma ora a noi avanzano
Solo l'inverno e la notte
E senza scampo sono le nostre vite
In queste citt� maledette.
La morte siede sugli usci delle case
o con gli zoccoli di cavallo va per le strade
in stri...