Stephenie Meyer: Mi sentivo intrappolata come in uno di quegli incu



Mi sentivo intrappolata come in uno di quegli incubi terrificanti in cui, per quanto corri e corri finch� i polmoni non ti scoppiano, non sei mai abbastanza veloce. Pi� cercavo di farmi strada fra la folla impassibile, pi� le gambe sembravano lente, ma le lancette della grande torre campanaria non accennavano a rallentare. Vigorose, indifferenti e spietate, giravano inesorabilmente verso la fine... la fine di tutto.
Per� non era un sogno, e nemmeno un incubo in cui correvo per salvare la mia vita: in gioco c'era qualcosa infinitamente pi� prezioso. Quel giorno, della mia vita m'importava ben poco.
[...] Soltanto io ero libera di attraversare di corsa la piazza luminosa e affollata.
E non ero abbastanza veloce.
[...] Al primo rintocco delle campane, che rimbombavano nel terreno sotto i miei piedi spossati, capii di essere in ritardo, lieta che ad aspettarmi ci fosse un nemico assetato di sangue. Perch�, se avessi fallito, avrei rinunciato a qualsiasi desiderio di vivere.


Stephenie Meyer

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