Ludovico Ariosto: Sospira e geme, non perché l'annoi che piede o br



Sospira e geme, non perch� l'annoi
che piede o braccio s'abbi rotto o mosso,
ma per vergogna sola, onde � d� suoi
n� pria n� dopo il viso ebbe s� rosso:
e pi�, ch'oltre il cader, sua donna poi
fu che gli tolse il gran peso d'adosso.
Muto restava, mi cred'io, se quella
non gli rendea la voce e la favella.


Ludovico Ariosto

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