Ludovico Ariosto: Ricordati, pagan, quando uccidesti d'Angelica il f



Ricordati, pagan, quando uccidesti
d'Angelica il fratel (che son quell'io),
dietro all'altr'arme tu mi promettesti
gittar fra pochi d� l'elmo nel rio.
Or se Fortuna (quel che non volesti
far tu) pone ad effetto il voler mio,
non ti turbare; e se turbar ti d�i,
turbati che di f� mancato sei.


Ludovico Ariosto

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