Erika Torresetti: Il mio banco stava dietro il tuo, e dopo qualche g



Il mio banco stava dietro il tuo, e dopo qualche giorno diventammo amici ma niente di pi�.
Un giorno mi avevi detto:
-Ti piaccio? - io ti risposi - No. Perch� mi dvresti piacere? - che stupida che ero. Non volevo rendere evidenti i sentimenti che provavo per te, perch� erano troppo imbarazzanti. Avevi capito dai miei sguardila verit�... occhi, parte del mio corpo, traditori del mio cuore; comunqueil giorno dopo mi portasti da una partee dicesti:
-Non mi iteressi � inutile che mi guardi con quegli occhi, che mi scrutano nelle profondit� del mio animo, ti prego, non voglio essere niente di pi� per te. Tu, per me sei solo un'amica, non ti fare strane idee

io ti risposi:
-Ok - mi guardasti con quegli occhi verdi, ti avvicinasti al mio viso, mi sfiorasti e... tieri avvicinato al mio orecchio sussurandomi:
-Non credermi alle parole provenienti dalla mente e dalla bocca, ma dal cuore... Ti amo. Non scordarlo mai.
Non voglio rovinare la nostra amicizia, per me sei importante.
Il corridoio era rimasto vuoto. Non c'era un'anima viva, io ti prei la mano mentre te ne stavi andando e ti guardai diritto negli occhi, e ti abbracciai dicendo:
-Tu ricordati di me.


Erika Torresetti

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