Giuseppe Catalfamo: Bauciao, tu devi essere il mio papà. Che strano q



Bauciao, tu devi essere il mio pap�.
Che strano questo mondo, poco pi� grande di me,
perimetrato da sbarre, � un tuo dono.
Grazie pap�, qui fa freddo.
Fortunatamente tu mi copri con un sacco
riscaldandomi a bastonate.
Grazie e scusa se non riesco a ringraziarti
ma ho le costole che dolgono, non respiro.
Dolce pap�, non ci fossi tu che curi il mio look
tagliandomi orecchie e coda, sarei bruttino, vero?
E che buone queste pastiglie che dai come cibo
buon sapore e poi mi eccitano tantissimo
danno vivacit� e ferocia direi "innaturali".
Che fortuna avere un pap�-amico.
Amico, per te farei qualsiasi cosa.
Devo ringraziarti per avermi portato in questo prato
tanto verde, molta gente e che bello, miei simili.
Vuoi che combatta con questo mio fratello?
Per te, amico, tutto.
Scusa amico, mi ha morso alla gola
perdo molto sangue
con la zampa mi ha staccato un occhio.
Amico-pap� dove sei, non ti vedo.
Scusa � colpa mia se un occhio � fuori dal bulbo
se l'altro � coperto di sangue.
Amico, ti sento, sento che sei arrabbiato.
Scusa se sanguino, dopo tutto quello che fai per me.
Questo mio simile mi ha lacerato il petto, sangue.
Che vergogna e tu che credevi in me.
Scusa amico se non riesco a muovermi.
Pap� sento la tua rabbia, che hai perso molti soldi.
Perdonami, non sento le zampe, perdonami.
Non riesco a venire da te per consolarti.
Amico, non lo vedi ma non � solo sangue negli occhi.
Ci sono anche lacrime per te.
Potrai mai perdonarmi!?
Muoio qui, in questo prato, ormai rosso del mio sangue.
Piango, non ti sento pi�.
Ma so che verrai a darmi l'ultima bastonata
sei sempre stato cos� buono.


Giuseppe Catalfamo

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