Davide Carpana: La sordida Illusione ha bussato alla mia porta pre



La sordida Illusione ha bussato alla mia porta
presentando sufficiente crisantemi increduli,
affonda nei miei occhi uno sguardo bagnato,
mascherando un sottile sorriso si avvicina sussurrando:
"Il figlio dell'ingenua Speranza � morto,
schiantato con violenza contro un muro di omert�,
il colpo del reale purtroppo non ha retto,
abbuffati di colpa della pietra che hai posato".
Ed io che a questa nuova non posso altro che stare,
urlando vittimismo sputo lacrime di pece,
m'accascio sopra il fango respirando il mio dolore,
angoscia e morte fusi fanno fiamme nelle vene.

L'Illusione si fa avanti indossando un saio nero
con l'acciaio dentro gli occhi d'un ipnotico brillante,
tra l'oro dei riflessi mi consola assicurando:
"La caduta del figliolo verr� accolta sull'onore".
Detto questo porge il braccio, digrignando solidale,
ma quello che credevo fosse un valido ristoro
si rivela nel pallore del suo squallido movente:
la mano la protende e tra le due la testa serra,
dicendo di star fermo, sdraiando mi violenta.

"Pi� non devi ormai temere" - mi sussura compiaciuta-
"la tua stupida innocenza m'assicura discendenza
ed il vuoto del passato verr� presto rimpiazzato:
nel grembo arrivista v'� nascosta la matrice
che da sempre hai schivato, pretendendola in segreto;
ch� siccome io da sola non riesco ad attivare
e l'amore serve sacro per l'inizio d'ogni gene
penetrandomi nolente l'hai scagliato dalla carne.
Carnalmente mi amerai per la mia eternit�:
� il mio figlio che aspetti, la mia prole che allevi."


Davide Carpana

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