Cleonice Parisi: La fata ascende tra il tutto e il niente tra il pr



La fata ascende
tra il tutto e il niente
tra il preso e il reso
col suo canto arreso.

La fata della notte aveva tra le mani le stelle e non solo quelle, ascese sino alla Luna, salendo attraverso una lunga scala:

Mi porti fortuna?

Fortuna � quel che viene da te!

Rispose la Luna alla fata della notte.

Io ho poco e niente, mentre la tua luce, Luna non mente.

Tu hai quel che vede la gente, ricordalo, non fare di tanto un niente.

La fata si rattrist� e mentre scendeva dal cielo, sent� salire nel suo cuore il sereno.

Fece per guardare alla sua Luna e vide che il giorno aveva preso posto nel cielo, ma il Sole non aveva ancora dimora in quel limpido e sereno guardare.

Sole?

Prese a chiamare la fata della notte.

Dove sei?

Riprese allora la lunga scala che aveva usato per raggiungere la Luna e sal� sino al cielo, e quando fu in alto ma proprio in alto, la scala si dissolse. La fata della notte si accese di una luce intensissima divenendo lei stessa il Sole di quel cielo.

Luna? Ma io sono un Sole?

Disse incredula la fata della notte.

Di cosa ti meravigli.

Rispose la Luna.

Dopo la notte viene il giorno, dopo la tempesta il sereno, dopo la Luna il Sole, la vita cos� vi vuole.


Cleonice Parisi

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