Giacomo Leopardi: Sola nel mondo eterna, a cui si volve Ogni creata



Sola nel mondo eterna, a cui si volve
Ogni creata cosa,
In te, morte, si posa
Nostra ignuda natura;
Lieta no, ma sicura
Dall'antico dolor. Profonda notte
Nella confusa mente
Il pensier grave oscura;
Alla speme, al desio, l'arido spirto
Lena mancar si sente:
Cos� d'affanno e di temenza � sciolto,
E l'et� vote e lente
Senza tedio consuma.
Vivemmo: e qual di paurosa larva,
E di sudato sogno,
A lattante fanciullo erra nell'alma
Confusa ricordanza:
Tal memoria n'avanza
Del viver nostro: ma da tema � lunge
Il rimembrar. Che fummo?
Che fu quel punto acerbo
Che di vita ebbe nome?
Cosa arcana e stupenda
Oggi � la vita al pensier nostro, e tale
Qual d� vivi al pensiero
L'ignota morte appar. Come da morte
Vivendo rifuggia, cos� rifugge
Dalla fiamma vitale
Nostra ignuda natura;
Lieta no ma sicura,
Per� ch'esser beato
Nega ai mortali e nega � morti il fato.


Giacomo Leopardi

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