C'è chi vive il piombo e chi vive l'oro, entrambi sono tempi che ci appartengono. Ciò che accomuna questi due momenti sono l'egoismo, la meschinità, la grettezza, l'individualismo che assumiamo in entrambi. Il piombo col suo peso ci anestetizza da ogni sensorialità, costruendo un granitico cinismo; l'oro ci rende avidi, paurosi di poter perdere le nostre ricchezze e altrettanto cinici per le sofferenze altrui, come se il male degli altri potesse contaminarci e farci cadere in povertà. Entrambi i tempi si esprimono con l'urlo primordiale che è dentro noi, la voce straziante dei no al male del mondo che si risveglia.
Mariella Buscemi
Io credo che una cicatrice dell'anima sia la firma di un patto tra il dolore e la sopravvivenza.
Ho compreso l'inconoscibile più che mai e professato l'indicibile con la tua mano sulla bocca, pronta a stracciarmi le parole inaudite, ché le verità van taciute: saperle e non di...
E la tormenta del passato segue il suo diritto all'oblio. Siamo pionieri nuovi a tenersi per mano per domare la risacca.