Si pensa che attraversare il "grande freddo" sia un viaggio come un altro. Che quel "biglietto" di sola andata non faccia paura. Si pensa di non avere bisogno di niente e di nessuno. Ma si sbaglia, sai? Si viaggia da soli in mezzo al freddo, nascono le paure che non sapevi di avere. Le certezze vanno a farsi "fottere". E tutto è così maledettamente difficile e complicato. La speranza di un po' di pace non ti basta, non sazia la tua consapevolezza del dopo, perché di "quel dopo" non sai che fartene. Quel salto di "dimensione" è un salto così difficile da compiere, anche con "la freddezza della serenità". E non ti basta neppure credere in Dio, o sperare che ci sia un Dio ad accoglierti alla fine di quel viaggio, per renderlo un "viaggio accettabile". Perché "quella fermata" non è accettabile. E quel cuore sterile vorrebbe battere di nuovo.
Silvana Stremiz
Sono proprio belle quelle donne che amano da dentro, non per un istante ma eternamente. Creano una famiglia che cresce e invecchia insieme tendendosi per mano.
A due passi dal cuore dentro il petto vicino all'anima dove respira il cuore al riparo dalla realtà dove abitano i sogni. È lì che ti tengo e sarà per sempre.
Se in un rapporto di coppia tiriamo le somme e la somma dà niente non è amore.