Sì, sono morto, sono tornato. Ho imboccato la luce, carezzava le membra nello stretto cunicolo lucente. Ho librato fuori dal tempo nella luce placato dall'ineluttabile destino. Scia di luce ch'è vita bisognosa di vita per vivere. Volevo abbracciarla migrare con lei nella pace. Il fondo non era chiaro un cerchio catramoso ribollente color pece maleodorante. Il mio volto in un gorgo sorride. È molto più chiara la falsità di quel sorriso che la luce divina. Indosso le ali d'angelo appena donatemi, fuggo dal sentiero lucente. Ho bisogno ancora d'un po' di tempo.
Giuseppe Catalfamo
Universo e politica sono maledettamente uguali. Il primo è totalmente indipendente dall'uomo, la seconda lo è dal popolo. Votare è come guardare di storto un fulmine.
Vivresti più da morto.
si può udire da una scatoletta di tonno.