Così quando la coscienza ci porta ad agire secondo la morale d'azione inconscia, ci sentiamo bene, appagati, felici, propositivi e in grado di proseguire verso la direzione del nostro vero essere, del divenire. In caso contrario diventiamo frustrati e ansiosi, incapaci e anzi indifferenti alla necessità di comprendere gli altri. L'ego prende il sopravvento, la parte desiderativa devasta i sogni dell'intuito, così ci allontaniamo dal nostro essere, invece di sfociare al mare della conoscenza interiore, risaliamo la corrente fino a perdere le forze e la volontà d'affrontare le occasioni della vita. L'equilibrio è questo, non è non compiere errori, non è l'essere perfetti, ma la presa di coscienza che le nostre emozioni non sono solo il riflesso di quanto accade all'esterno, ma la necessità del nostro intuito ad agire per il meglio secondo la propria morale.
Fabio Privitera
Un sentimento può ignorare un'assenza ma, primo o poi, ogni cuore diventa freddo e smette di battere, se non viene mosso dalle giuste onde di calore.
Le vere ferite sono quelle nascoste, quelle per cui non esiste una cicatrice visibile, ma la senti tirare un po' dappertutto. Nel cuore, sulla pelle, dentro ogni interstizio che separa un pensiero da ...
Fingeva di non vedere eppure la sua anima non la smetteva di piangere e rammaricarsi, per quello che gli occhi le trasmettevano: un dolore viscoso dal quale lei non sapeva strapparsi via.